POLITICA - Lo ha detto il leader del Carroccio, Matteo Salvini, alla presentazione del libro di Pasquale Ciacciarelli. Tutto lo stato maggiore del Partito all'evento del consigliere regionale ciociaro. Presente anche il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano
"Se la domanda è "Ripartenza o Apocalisse?", io sono certo che quella dell'Italia sarà una ripartenza e la Lega sarà protagonista di questa ripartenza. Lo ha detto oggi pomeriggio il leader del Carroccio, Matteo Salvini, intervenendo alla presentazione del libro del consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli.
Salvini, tra gli applausi dei presenti ha spiegato che "il centrodestra si prepara a vincere nei comuni, a partire da Roma e Milano ed è destinato a vincere anche le prossime elezioni politiche". Al contempo ha però anche marcato le differenza, e a Fratelli d'Italia che non sostiene il governo Draghi manda a dire: "Certo, è più facile stare all'opposizione piuttosto che sporcarsi le mani".
Passaggi politici importanti, ma l'attenzione è stata tutta per il consigliere regionale, Pasquale Ciacciarelli. Debutto in pompa magna per “Ripartenza o Apocalisse, L’Italia al tempo del Covid”, il libro del consigliere regionale della Lega Lazio Pasquale Ciacciarelli.
Intervenuto alla presentazione presso la sala del Tempio di Adriano alla Camera di Commercio di Roma, il senatore Matteo Salvini, leader del Carroccio, e lo stato maggiore del Partito, il sottosegretario all’Economia Claudio Durigon, Lucia Borgonzoni, sottosegretario ai Beni Culturali, il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano. A moderare Gian Marco Chiocci, direttore di AdnKronos. Un lavoro, quello del l’on. Ciacciarelli che parte dall’assunto che il nostro sia il Paese delle emergenze.
Le emergenze a getto continuo. Le emergenze che diventano alibi, allo scopo di sottrarsi a quello che è il compito fondamentale di una politica degna di tal nome: agire in base a una strategia di ampio respiro. Una strategia nitida ed efficace che tuteli davvero gli interessi nazionali e quelli di noi italiani. Nel presente e ancora di più nel futuro.
Il nostro Paese con la pandemia ha dovuto fare i conti con la mancanza di posti letto negli ospedali, soprattutto nella terapia intensiva, un problema questo che viene da lontano come spiega nel suo libro. Per la ripartenza il consigliere regionale Ciacciarelli asserisce che bisogna partire dall’assunto che possiamo fare molto meglio, di quello che abbiamo fatto finora. È come se noi italiani, subissati dagli eventi degli ultimi decenni e dal modo in cui essi sono stati rappresentati/deformati dall’establishment e dai media compiacenti, ci fossimo dimenticati del nostro potenziale.
E persino della nostra identità, che è assai sfaccettata a seconda delle diverse zone e dei singoli individui, ma che tuttavia esiste e ci differenzia da altri popoli. La prima cosa che dovremmo comprendere e stamparci in testa, quindi, è che non c’è nessun buon motivo per snaturarci e diventare quello che non siamo, tanto più se i modelli presi in considerazione siano quelli degli USA, della Cina o di altri Paesi la cui forza economica si incardina su degli stili di vita che non sono né condivisibili né armoniosi.
Se le tengano loro, le megalopoli tipo Los Angeles o Pechino. O l’efficienza aziendale al prezzo di un cieco egoismo e di nevrosi sempre più diffuse e cronicizzate. Dobbiamo solo imparare a migliorarci dove siamo carenti, ma senza mai perdere il contatto – l’intima relazione, il sacrosanto legame istintivo e connaturato – con la nostra specifica italianità.
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