Le scuse di Demos e la pace in maggioranza. Parla Ranaldi

Le scuse di Demos e la pace in maggioranza. Parla Ranaldi
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 03-03-2021 00:00

POLITICA - Il sindaco riunisce assessori e consiglieri. Il capogruppo del Pd: "Non eravamo noi ad essere sotto esame. Ricordo a Maccaro che l’affidabilità, in politica, si misura da chi rispetta i patti”

Il capogruppo del Pd Gino Ranaldi

Dopo la tempesta dei giorni scorsi, in maggioranza torna il sereno. Ma si addensa ancora qualche nube all’orizzonte. Andiamo con ordine. Per uno strano scherzo del destino - o forse no: c’è già chi sta ipotizzando nel centrosinistra un Margherita 2.0 con dentro Demos, Azione e Italia Viva - negli stessi giorni in cui Matteo Renzi faceva dimettere le ministre Bonetti e Bellanova aprendo, di fatto, la crisi di Governo che ha poi portato alle dimissioni di Conte, a Cassino l’assessore Luigi Maccaro metteva nero su bianco tutte le criticità riscontrate nei primi 18 mesi di amministrazione Salera: in particolar modo i rapporti burrascosi con la segretaria e con alcuni funzionari.

A differenza di ciò che è avvenuto nei palazzi romani, a Cassino la crisi aperta da Maccaro non ha però portato a una diversa composizione della maggioranza. Demos, anzi, è sempre rimasta fedele ad Enzo Salera. Tuttavia la guerra fredda ha portato, appunto, a un raffreddamento dei rapporti tra il sindaco Salera e il suo delegato alla Coesione  Sociale.

Raffreddamento che è diventato gelo dopo che Luigi Maccaro si è smarcato dalla candidatura di Gino Ranaldi alle elezioni provinciali. Candidatura che era stata annunciata sulla stampa da alcuni consiglieri del Pd. “Il sindaco e il suo cerchio magico si sentono forti e blindatissimi tant’è vero che non sentono nessun bisogno di confrontarsi con la maggioranza sulle decisioni da prendere. Demos chiede rispetto. A differenza del Partito Socialista da cui proviene Ranaldi, Demos ha fatto la lista e ha consentito a Salera di arrivare al ballottaggio superando Petrarcone. Ora chiede rispetto e pieno coinvolgimento nelle scelte” ebbe a dire Maccaro per giustificare il suo smarcamento.

Dichiarazioni che hanno mandato su tutte le furie la maggioranza. A stretto giro il capogruppo della lista “Salera sindaco” Edilio Terranova ha infatti spiegato: “La notizia che Gino Ranaldi sarà il nostro consigliere candidato alle provinciali è datata. Infatti venne ufficializzata da Sindaco nel primo consiglio comunale, il 24 giugno 2019, in chiusura di un accordo politico, che riferiva anche della nomina nel Consorzio dei Servizi Sociali del Cassinate. A seguito di queste notizie che sono trapelate dagli organi di stampa, che – ripeto - non hanno nulla di concreto nella realtà, perché c’è un accordo ben preciso, martedì sera nell’incontro di maggioranza, che periodicamente facciamo, sarà doveroso un chiarimento”. 

E quindi, ieri sera il, chiarimento è arrivato. Una riunione che ha soddisfatto Luigi Maccaro. L’assessore, a margine della riunione, incalzato dai cronisti ha infatti evidenziato: “Il chiarimento c’è stato e i malumori sono rientrati. Diciamo che la discussione relativa a problemi amministrativi è sconfinata ingiustamente sul terreno politico. Le provinciali sono lontane e la designazione di Ranaldi, come pure l’indicazione di Terranova al Consorzio dei servizi sociali, risalgono al tempo della formazione della giunta. Rispettiamo queste scelte e andiamo avanti.  Demos resta in maggioranza nella convinzione che non potrebbe esserci in questo momento una squadra migliore al servizio della città”. 

Malumori rientrati, dunque? Scoppia la pace?. Si, ma anche no. In che senso? Ad intervenire dopo le dichiarazioni di Luigi Maccaro è il capogruppo del Pd, Gino Ranaldi, candidato in pectore alle provinciali, che fa chiarezza su alcuni aspetti della riunione di ieri sera. E dice: “Ha ragione Luigi, il chiarimento c’è stato. E c’è stato perchè io per primo ho voluto l’incontro, così come lo ha voluto il sindaco. Non è stato Demos a richiedere l’incontro. Apprezziamo anzi che nel corso della riunione l’assessore si è scusato per alcune dichiarazioni rilasciate alle stampa. Personalmente le loro giustificazioni non le ho ritenute in tutto condivisibili e soddisfacenti, ma le scuse sono state accettate. Ribadisco poi, e parlo come capogruppo del Pd, che noi non avevamo nulla da chiarire e nessuno può accusarci di incoerenza o inaffidabilità”. 

Consigliere, ci spieghi meglio. A cosa si riferisce? “Volendo fare un paragone scolastico, possiamo dire che sotto esame c’era Demos, non certo il Pd. Noi, a differenza loro, in questi mesi abbiamo sempre lavorato di squadra, facendo prevalere l’amministrazione rispetto al partito, non viceversa”. 

Cosa significa? “Mi spiego: Demos ha detto che la maggioranza non può dire che candida Ranaldi perchè, appunto, la loro lista non era stata consultata. Anche se tale candidatura era nota da giugno. E loro come possono dire di votare un altro candidato senza condividere la scelta con noi?”


Restano le ruggini, insomma? “Non la metterei così, perchè in effetti un chiarimento politico c’è stato. Le dichiarazioni a gamba tesa rilasciate dopo la riunione, però, non le condivido. E mi permetto di ricordare una cosa, agli amici di Demos: l’affidabilità, in politica, si misura da chi rispetta i patti”.





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