Varianti, ora la Ciociaria è un caso nazionale

Varianti, ora la Ciociaria è un caso nazionale
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 22-02-2021 00:00

IL FATTO - L'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato ribadisce anche oggi che la provincia di Frosinone è fortemente attenzionata. Un report del Corriere della Sera inserisce il frusinate tra le zone a maggior rischio. Stop alla circolazioni tra regioni fino al 27 marzo

La mappa delle varianti elaborata dal Corriere della Sera

Oggi su oltre 8 mila tamponi nel Lazio (-1.654) e oltre 6 mila antigenici per un totale di oltre 14 mila test, si registrano 854 casi positivi (-194), 24 i decessi (+9) e +1.099 i guariti. "Diminuiscono i casi e le terapie intensive, mentre aumentano i decessi e sono stabili i ricoveri. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 10%, ma se consideriamo anche gli antigenici - rende noto l'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato - la percentuale scende sotto al 6%. I casi a Roma città scendono sotto quota 400. Attenzionata la situazione della Ciociaria. Oggi registriamo il record delle vaccinazioni in un giorno andiamo a quota 12 mila, per la prima volta ben oltre le 10 mila somministrazioni".

Le varianti in provincia di Frosinone diventano un caso anche a livello nazionale. Secondo quanto riportato oggi dal Corriere della Sera la Ciociaria è tra le zone a rischio. La mappa del rischio per l’impatto delle mutazioni del virus in Italia, ottenuta in esclusiva dal Corriere ed elaborata da Alberto Gerli, vede la provincia di Frosinone, unica nel Lazio, a maggior rischio per le varianti.

Il quotidiano di via Solferino evidenzia che ad oggi in Italia ci sono tre province in cui le varianti sono in fase potenzialmente esplosiva: Brescia l Bergamo e Monza. Altre tre in cui le varianti sono già «entrate» e sono in fase di crescita: Milano, Varese, Cremona.

Poi ci sono altre quattro province in Emilia-Romagna, cinque in Toscana, due in Basilicata, una in Lazio, Marche, Abruzzo e Calabria. Tutte, come mostra il grafico in questa pagina, da «bollino rosso»: che indica la probabile presenza delle varianti nel loro rush iniziale, la fase più pericolosa e dagli effetti imprevedibili.

Intanto proprio oggi il governo ha prorogato fino al 27 marzo 2021 il divieto di spostamento sull’intero territorio nazionale in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome. È l’effetto della proroga del decreto legge sugli spostamenti, che scade il 25 febbraio.





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