RUBRICHE - Viaggio nella natura e nei sentieri con Giulia Zaccardelli. La storia del Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise
Viviamo circondati dalla natura.
È ovunque, e spesso ci stupiamo di incontrarla anche nei posti più impensati.
Ma con che felicità accogliamo una piantina che cresce tra il cemento di cui sono ricoperte le città in cui viviamo?
Ebbene, parliamo della natura che vive attorno a noi.
E quindi parliamo del PNALM, acronimo con cui viene individuato il Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise.
Prima un po’ di storia.
La prima proposta del parco è stata avanzata nel 1917 dal prof. Alessandro Ghigi, presidente della società emiliana “Pro montibus et sylvis”. Lo scopo è quello di creare una riserva di caccia, in modo da preservare le specie animali più a rischio. Tuttavia il progetto è stato respinto perché la sua realizzazione è apparsa troppo complessa, dovendo operare su un territorio troppo ampio.
Sarà una ricca famiglia abruzzese, residente in estate a Pescasseroli, e in inverno ad Alvito, i Sipari (ricordati ancora oggi, tra l’altro, anche per il legame di parentela ed ideologico con Benedetto Croce), a portare avanti il progetto avanguardieristico.
Erminio Sipari, in particolare, ingegnere e attivista politico, si interessa molto all’ambiente dell’alta valle del Sangro e della Marsica, ritenendo fondamentale la creazione di un Parco nazionale per la protezione della flora e della fauna presenti sul luogo.
Grazie al suo ruolo di deputato, ha tentato di far approvare il progetto del Parco, che tuttavia è stato rifiutato; egli stesso, quindi, ha preso in affitto, per 10 anni, circa 100 ettari di terreno dell’alta Val Fondillo, per creare questa riserva naturale.
Nonostante sia nato in forma privata, regolamentato da un ente autonomo, tuttavia il Parco Nazionale d’Abruzzo è stato il primo ad essere creato in Italia, e nasce nel Novembre del 1921; successivamente ottiene il “riconoscimento ufficiale” da parte del governo, con Regio decreto legge 11 gennaio 1923.
Le iniziative sono tante, e altrettanto è l’entusiasmo con cui Emilio Sipari porta avanti il suo progetto a difesa dell’ambiente abruzzese; eppure, nel 1933, viene estromesso dalla presidenza e il Parco Nazionale passa sotto l’egida della Milizia nazionale e forestale.
L’ente autonomo viene ripristinato nel 1951, riassumendo gli scopi originari, e si dedica anche alla promozione del turismo.
Come si arriva al Parco Nazionale di Lazio, Abruzzo e Molise?
Tramite ampliamenti successivi. I confini iniziali prevedono i territori di Opi, Pescasseroli, Gioia e Lecce dei marsi, Villavallelonga e Bisegna.
Ad oggi sono ricompresi nel parco i comuni della Valle del Sagittario, dell’Alto Sangro, della Val di Comino, delle Mainarde e della Marsica Fucense.
Siamo dunque immersi nel Parco nazionale, e i territori da scoprire sono a portata di passi. Passi mossi dalla curiosità, e dalla meraviglia: la montagna, e tutto il territorio che la circonda, sono lì che attendono di essere scoperti, e di stupirci, e di portare questo entusiasmo nella vita di tutti i giorni.
Articolo precedente
Cassino, la delibera di Sanremo fa "cantare" i consiglieriArticolo successivo
La lega perde pezzi: altri due giovani sbattono la porta