Cassino, la delibera di Sanremo fa "cantare" i consiglieri

Cassino, la delibera di Sanremo fa "cantare" i consiglieri
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 17-02-2021 00:00

POLITICA - In maggioranza si scatena il malcontento. Opposizione all'attacco: "Finanziamento ad personam". Fuoco incrociato sul sindaco Salera. Che ora starebbe meditando la retromarcia

Una settimana è trascorsa dall'approvazione della delibera con la quale la giunta di Cassino presieduta dal sindaco Enzo Salera ha proposto di deliberare la richiesta di un contributo di 10.000 euro al presidente del Consiglio della regione Lazio per l’evento social “Radio City Festival”. (SCARICA LA DELIBERA). Dopo che l'opposizione è andata all'attacco chiedendo spiegazioni, anche nelle fila della maggioranza qualcuno ha deciso di vederci chiaro. (LEGGI QUI: Il Festival di Sanremo finisce in Consiglio).

"Di cosa stiamo parlando?" "Perchè richiediamo un contributo al Consiglio regionale per un evento che nulla produce per Cassino e per il territorio?" "Chi ha deciso questa cosa?"
Queste le domande che alcuni consiglieri di maggioranza hanno rivolto al sindaco non appena è esploso il caso. L'asse con Demos, poi, si è raffreddato ancor di più: ormai i rapporti con Luigi Maccaro sono di pura cordialità, non c'è più intesa politica.

Salera ha provato a rasserenare. Ma a bussare alla sua porta - filtra da ambienti beninformati - è stato anche il presidente del Consiglio Barbara Di Rollo. Il primo cittadino ha provato a smorzare, ancora una volta. Gli ha fatto presente che altri malumori ci sono per il fatto che lei ha "monopolizzato" la campagna sui vaccini. A quel punto un autorevole consigliere ha spiegato: "Almeno lei ci mette la faccia, non gioca a nascondino". Il riferimento, neanche tanto velato, è all'assessore alla cultura, Danilo Grossi, assente nella giunta di giovedì scorso e che ha fatto presentare la "delibera Sannremo" dall'assessore al commercio Arianna Volante.

Salera, ancora una volta, ha provato a spiegare che si tratta solo di un patrocinio. I soldi arriveranno dalla presidenza del consiglio della Regione Lazio. "Non è proprio così, il privato che ha fatto richiesta, visto che il progetto è stato ritenuto valido ed approvato in giunta, potrebbe chiedere la somma al Comune che ha deliberato lo stanziamento di 10.000 euro, se il Consiglio regionale dovesse non dare l'intero contributo o, addirittura, non darlo per niente" spiega nei corridoi del Comune un esponente del Pd.

Il presidente del Consiglio Mauro Buschini, da parte sua, non ha alcuna intenzione di farsi trascinare nelle polemiche, si fa quindi largo l'ipotesi che, alla fine, il contributo potrebbe non arrivare. E il sindaco, per evitare che il Comune possa ritrovarsi "con le mani in mezzo alla porta", starebbe anche pensando - da quel che si apprende - di revocare la delibera di giunta.

Oltre che dalla maggioranza, attacchi continuano ad arrivare anche dall'opposizione. Il consigliere della Lega Franco Evangelista argomenta: "Trovo abbastanza singolare la rapidità con cui si delibera un contributo di diecimila euro a un figlio di questa città, mentre questa amministrazione ha tenuto un assessore al commercio praticamente quasi mai presente. In questo periodo di pandemia si sarebbero potute consumare le strade regionali per avere finanziamenti importanti per le attività commerciali del territorio, come ha fatto il sindaco di Frosinone. Poi, per carità, non sono un politico di primo pelo: non mi scandalizza il finanziamento ad personam. Ma mi sorge una domanda: loro non erano quelli diversi?"





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