Alla scoperta di Francesco Torrice, Urban Researcher cassinate

Alla scoperta di Francesco Torrice, Urban Researcher cassinate
di autore Redazione - Pubblicato: 18-02-2021 00:00

L'INTERVISTA - A tu per tu con il presidente dell'associazione "Su di tono"

Francesco Torrice

Alla scoperta di Francesco Torrice, Urban Researcher cassinate e Presidente di su di tono.


Francesco puoi spiegare ai nostri lettori cosa è un urban researcher, che tanto sta creando
curiosità?


"Il compito di uno Urban Researcher è osservare, raccogliere dati e impressioni e cambiamenti e
registrarli per documentarli. Una memoria storica che diventa una memoria in divenire quando si agisce sullo spazio fisico e sociale della città, in collaborazione con i cittadini, applicando i principi della green e circular economy. Sono convinto che lo sviluppo della ricerca urbana, per comprendere meccanismi innovativi e sperimentali sulla condizione urbana contemporanea sia una delle cose più importanti.

Valorizzare lo spazio pubblico urbano a sostegno di iniziative territoriali, ed estendere tali ricerche in percorsi, incontri, ulteriori progetti che coinvolgano i cittadini a 360 gradi. Mettendo in rete, al tavolo del confronto, esperti, enti, cittadini, un nuovo modo di percepire il territorio. Parliamo di formazione permanente, ricerca, sviluppo per migliorare la qualità della vita, partendo dal riqualificare le città. L'urban researcher è un eternauta, una persona che intervista le epoche e ne intuisce il cambiamento".


Parliamo di te, raccontaci chi sei


"Sono un attivista ed esserlo è difficile e allo stesso tempo affascinante ed esaltante. Ho studiato fotografia e se dovessi eseguire dei ritratti di attivisti che hanno cambiato il mondo li dividerei in tre categorie: i filosofi, divenuti celebri per il loro pensiero originale; i condottieri, che con il proprio carisma e sacrificio si sono imposti diventando icone da imitare; e i rivoluzionari, che
con le loro idee hanno cambiato il modo vivere della propria terra e ispirato popoli fino a diventare leggende da ammirare.


La fotografia però non è la mia unica passione: sono anche uno chef ed è il modo in cui mi sono
“guadagnato il pane” nei miei viaggi in giro per l'Italia, mentre ammiravo nuove culture e imparavo di più sulla bellezza che ci circonda. E non finisce qui… perché sono anche un grande appassionato di musica e produttore musical: la amo, amo ascoltarla immerso nel silenzio, ad occhi chiusi, solo io e la musica. Perché la musica fa da colonna sonora alla nostra vita.


Mi piace definirmi uno Urban Reseacher: nel mio lavoro e nel mio impegno nel sociale ho sempre dato attenzione alle tematiche più vicine alle persone e al mio sentire: sport, musica, cinema.


Se mi guardo indietro, il ricordo più bello che ho è con Gino Tomeo, per l'impegno che abbiamo
dedicato nel far collocare la prima giostrina per disabili presso il parco Baden Powell.
Recentemente ho collaborato alla Notte Bianca dello Sport nel settembre 2019 a Cassino e ho
organizzato TAG9, primo festival hip-hop, sempre a Cassino.

Francesco Torrice durante lo spot di Nesta per la campagna "Vacciniamoci"


Parlaci dell'associazione "Su di tono"


Il primo nucleo di "Su Di Tono" è nato proprio con TAG9, il primo festival hip-hop che ha avuto luogo a Cassino nel 2019: un gruppo di amici appassionati, che si sono riuniti e che hanno dato vita ad uno spettacolo originale e creativo, riproposto in streaming nell'estate 2020 e spero di nuovo dal vivo nell'estate che verrà. "Su di Tono" nasce quindi dal Noi. È la sintesi dei viaggi, delle avventure, degli incontri, dei traguardi, delle sconfitte, della vittorie, delle mille battaglie, fatte da ognuno di noi e condivise con persone che hanno riempito la nostra valigia per poi lasciarci partire verso un lungo viaggio.


Questo viaggio però non vogliamo farlo da soli: Su Di Tono è pronta a farlo con te e ad accogliere
tutte le persone già incontrate nel cammino. Il nostro nome è quello che siamo. Alzare il volume, far percepire le nostre vibrazioni, oltre quella nota, per crescere, farci sentire, suscitare un cambiamento. Nelle vibrazioni c’è la vita, non solo rumore: vibra il cuore, con il suo battito, come vibrano le corde di una chitarra che suona e tocca l’anima. Vibrano i nostri passi sulla terra che calpestiamo, in un lungo viaggio di scoperta, ogni giorno di ciò che ci circonda.


È la vita che alza il volume e desideriamo ci sia vita nella nostra “area”. Vita che si traduce in idee e creatività messe in circolo, discusse, condivise, per favorire la crescita dei più giovani.
Quando l’arte e la cultura mancano anche nei palazzi che dovrebbero ospitarle, allora ecco che
pensiamo sia necessario costruirne di virtuali: a costruirli però sono persone reali, persone che
aiutano altre persone ad avere gli strumenti per affacciarsi al mondo.


Arte e cultura sono ciò che connotano la nostra appartenenza, che ci dicono chi siamo e da dove
veniamo. Senza è come restare senza aria, senza quell'ossigeno necessario a far andare il cuore.
Desideriamo allora far conoscere il nostro territorio, farlo crescere, come si fa crescere un albero: coltivarlo tutti insieme, renderlo robusto perché abbia radici forti e sviluppi lunghi rami, per abbracciare tutto ciò che ha intorno. Non ci percepiamo come settoriali, unici, eletti, non ci piace la discriminazione: apparteniamo al nostro territorio e siamo del mondo e vogliamo abbracciare chiunque ci circonda per costruire insieme una realtà più bella, per tutti".





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