Il Covid, il vaccino in tempi record e il fattore asintomatici

Il Covid, il vaccino in tempi record e il fattore asintomatici

RUBRICHE - L'esercito di portatori silenziosi del Coronavirus. Secondo appuntamento con l'approfondimento di Angelo Franchitto

<strong>Angelo Franchitto<br></strong>
Angelo Franchitto

Conoscere è il vero vaccino

Una domanda che tante persone si pongono sul vaccino è se le sperimentazioni sono state abbreviate per ottenere risultati così velocemente. Vero è che gli studi fatti per arrivare al vaccino anti Covid-19, iniziati durante la scorsa primavera, sono durati effettivamente solo pochi mesi rispetto ai tempi abituali per ottenere un vaccino. Allo stesso tempo dobbiamo pensare che questi studi hanno coinvolto un numero di persone dieci volte superiore agli standard degli studi analoghi per le richieste di vaccini tradizionali.

Tutto questo sforzo è stato ricompensato con la realizzazione di uno studio di grandi dimensioni. Un lavoro sufficiente per realizzare dei vaccini di comprovata efficacia e sicurezza. Nonostante i tempi brevi, in realtà non è stata saltata nessuna delle regolari fasi di realizzazione e verifica. La velocità nell'ottenere un vaccino è stata una strategia globale per tentare di arrestare il più possibile la pandemia.

Così, per iniziare a immunizzare le categorie più fragili prima, e la popolazione poi, era importante riuscire a ottenere un vaccino in tempi brevissimi. Siamo vittime di un virus che si trasmette molto facilmente, come un raffreddore. Infatti, piú che i malati che mostrano i sintomi, dobbiamo stare attenti agli asintomatici. Coloro che hanno il virus ma non avendo sintomi continuano a uscire, a lavorare e a intrattenere relazioni sociali (modo principale grazie al quale il coronavirus si propaga tra la popolazione). Questi, infatti, sono casi individuabili solo attraverso i tamponi.

Si tratta di una modalità diagnostica per individuare la presenza del virus nel nostro organismo. Quindi, il tampone, indica se c'è un'infezione in corso. Per questo test si fa il tampone faringeo o naso-faringeo. Cioè un esame rapido uguale sia per gli adulti che per i bambini, che si esegue in pochi secondi. Grazie a questi test, si trovano, ogni giorno migliaia di positivi asintomatici. Una condizione asintomatica, nell'ambito delle malattie infettive, riprende quello che è il concetto di portatore sano.

Tra le malattie più comuni che sappiamo possono colpire un individuo senza che questo esterni alcun sintomo abbiamo:

‌Ipertensione (pressione alta)

‌Epatite B e C

‌Virus dell'herpes simplex

‌Diabete di tipo II

‌Glaucoma

‌Osteoporosi

‌l'influenza stagionale

‌Anemia

‌Clamidia

Parliamo di persone infettate dal coronavirus, ma che non mostrano alcun sintomo. Queste persone sono delle vere e proprie mine vaganti. Una questione di cui gli epidemiologi ci parlano fin dall’inizio dell’epidemia da nuovo coronavirus: hanno dato parecchio filo da torcere. Gli asintomatici sono persone che non avendo i sintomi da Covid-19, non sono neppure consapevoli di essere contagiati e, dunque, che se non posti in isolamento domiciliare allargano il contagio a macchia d'olio,  alimentando l'epidemia. Possono essere considerati un esercito di portatori silenziosi del coronavirus.

Nell'ambito delle malattie infettive, come nel caso del Covid-19, va ricordato che l'infezione non è la malattia. Soprattutto, dal momento che c'è l'intervento del sistema immunitario, l'infezione non rende scontato lo sviluppo della malattia. Inoltre, un paziente asintomatico può sviluppare sintomi in seguito. Ma è vero anche che una condizione asintomatica può risolversi da sola o diventare benigna.

In ogni caso, un portatore sano (o asintomatico) può essere contagioso. Per tutte queste ragioni è importante essere consapevoli di una propria asintomaticità per ridurre la diffusione della malattia. Allo stesso tempo, secondo alcune stime, gli asintomatici rappresentano almeno l'80% del totale dei casi positivi, e che per la maggior parte sono bambini e giovani. Infatti, gli adulti e soprattutto gli anziani hanno dei sintomi, dai più lievi ai casi di ricovero nelle terapie intensive. Invece i più giovani che appunto presentano sintomi molto lievi o del tutto assenti sono veicoli perfetti per la trasmissione del virus.





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