"Siamo noi che rientriamo a scuola, è giusto che la nostra voce conti"

"Siamo noi che rientriamo a scuola, è giusto che la nostra voce conti"
di autore Redazione - Pubblicato: 18-01-2021 00:00

IL FATTO - Gli studenti del liceo Scientifico di Cassino spiegano il perchè del loro sciopero. E spiegano le condizioni necessarie per poter rientrare in presenza. "Altrimenti è meglio la didattica a distanza"

"Oggi, lunedì 18 gennaio, era previsto il rientro in presenza per gli studenti del liceo; era qualcosa che ci si aspettava andasse liscio come l'olio, anche perché probabilmente quasi tutti i genitori avranno sentito almeno una volta i propri figli lamentarsi della didattica a distanza. Eppure noi studenti abbiamo nuovamente deciso di scioperare, come una settimana fa; c'è chi potrebbe chiedersi le ragioni di questo gesto, chi potrebbe interpretarlo come un modo per perdere preziose ore di studio, chi potrebbe pensare che la nostra è una generazione incapace di accontentarsi, ma la verità è che i motivi per cui protestiamo sono molti ed estremamente validi".

Lo dicono in una nota gli studenti del liceo Scientifico di Cassino che quindi spiegano il perchè della loro protesta e del loro sciopero.

E spiegano: "Noi protestiamo perché la didattica in presenza, per quanto preferibile rispetto alla didattica a distanza,  ha senso solo se riusciamo a goderne appieno dei benefici; ma con i turni indicati la didattica in presenza non ne porta quasi nessuno, perché perderemmo la possibilità di fissare nel pomeriggio quanto appreso la mattina, in quanto molti degli studenti del turno delle 10:00 tornebbero a casa a pomeriggio avanzato.

Inoltre non c'è nessun beneficio in termini di abbassamento del rischio dovuto ai due turni orari così distanziati poiché il secondo turno presenta varie problematiche che rischierebbero di aumentare le probabilità di contagio: il turno 10:00-15:00 da minori possibilità agli alunni di essere accompagnati dai genitori con mezzi propri, se questi lavorano; pertanto ci troveremmo nella posizione assurda di dover utilizzare i mezzi pubblici anche più di prima e il numero di bus aggiuntivi messi a disposizione non è abbastanza elevato per far fronte alla quantità di studenti che necessitano di usufruirne e contemporaneamente per tutelare la salute di noi ragazzi; in aggiunta per molti dei ragazzi che non vivono a Cassino arrivare puntualmente a scuola sarebbe impossibile per la disorganizzazione delle corriere, oggi stesso uno studente non ha potuto raggiungere la scuola perché la corriera non è passata".

Capiamo che i turni distanziati di due ore siano stati definiti per le problematiche di una città come Roma, dove il pendolarismo studentesco si interseca con quello dei lavoratori, ma non comprendiamo perché tutto il resto della Regione debba subire una direttiva che male si adatta al resto del territorio. Oltre a problematiche di tipo pratico, come la già citata difficoltà di alcuni studenti poi, un tale doppio turno potrebbe avere delle ripercussioni negative sulla salute mentale degli studenti, che avrebbero una difficoltà maggiore a organizzarsi con lo studio e che, per star dietro a compiti e impegni extrascolastici, sarebbero costretti ad alterare il proprio ritmo sonno-veglia.

Per il Liceo Scientifico di Cassino inoltre il problema risiede nel fatto che tutti gli studenti devono raggiungere la Folcara e le navette saranno condivise con l'altro istituto più affollato di Cassino, che è l'ITIS. Paradossalmente, basta un caso o un focolaio tra pochi studenti che utilizzeranno i mezzi pubblici per mandare in quarantena 2000 studenti in un colpo solo.


Chiediamo quindi che vengano adottate soluzioni alternative a quella proposta dato che è completamente inadatta alla situazione in cui ci troviamo.


Un possibile modo per risolvere questa problematica è che il prefetto promuova, come indicato dalle direttive dell'USR, un'accordo tra i due istituti principali di Cassino, in deroga al piano regionale, per permettere un ingresso sfalzato di mezz'ora o al massimo di un'ora tra le 8.00 e le 8.30/9:00 tra i due istituti (tanto basta per evitare sovrapposizioni) in modo che si eviti la promiscuità tra scuole diverse (maggiore sicurezza) e si renda efficace ed efficiente il ritorno alla didattica in presenza.

Ovviamente c'è la possibilità che non si riesca a trovare un accordo che renda possibile un rientro sicuro, ma in quel caso noi studenti siamo disponibili a rimanere in didattica a distanza per tutto il tempo necessario; per quanto sia una modalità di apprendimento lontana dalla perfezione noi studenti sentiamo che la salute nostra e dei nostri cari vada tutelata e vogliamo essere ascoltati. Siamo noi che rientriamo a scuola, è giusto che la nostra voce conti".





Articoli Correlati