Covid in ateneo, ora il rettore Betta incrementa lo smart working per i dipendenti

Covid in ateneo, ora il rettore Betta incrementa lo smart working per i dipendenti
di autore Redazione - Pubblicato: 27-10-2020 00:00

UNIVERSITA' - Il direttore generale Antonio Capparelli ha accolto le richieste dei sindacati e questa mattina il Magnifico ha firmato il decreto: il personale tecnico-amministrativo potrà lavorare da casa tre giorni a settimana. Francesco Cuzzi della Cisl: "La nuova governance si dimostra ancora una volta sensibile alle tematiche poste dai rappresentanti dei lavoratori, a differenza di quanto avveniva nel passato"

Il rettore Betta con Francesco Cuzzi della Cisl

Dopo alcuni contagi avvenuti tra il personale tecnico-amministrativo dell'Università e alla luce del Dpcm del premier Conte che invita le amministrazioni pubbliche ad incrementare, dove possibile, lo smart working per i dipendenti, il rettore Giovanni Betta ha accolto le richieste che sono giunte nella giornata di ieri da Cgil, Cisl e Gila per aumentare il lavoro agile, ovvero permettere a quanti più dipendenti possibili di lavorare da casa evitando così "folle" negli uffici dei vari dipartimenti.

Ieri, giorno in cui è entrato in vigore il Dpcm, i sindacati hanno inviato la missiva a Betta e Capparelli (LEGGI QUI: Studenti, docenti e personale: il Covid “colpisce” anche l’Unicas). Tempo 24 ore e questa mattina è subito arrivata la risposta. Il rettore Giovanni Betta e il Direttore Generale Antonio Capparelli hanno firmato il decreto con il quale si stabilisce l'aumento dello smart working.

Si legge nel provvedimento: "A decorrere dalla data del presente provvedimento e fino al 24 novembre 2020, salvo diversi provvedimenti successivamente emanati dalle Autorità competenti, il personale impiegato in attività che possono essere svolte secondo modalità agile, potrà avvalersi di tale modalità di svolgimento della prestazione lavorativa fino ad un massimo di 3 giorni a settimana, secondo l’articolazione definita dal Responsabile di ciascuna Struttura (Settore, Ufficio, Dipartimento, Laboratorio, Centri di Servizio), che dovrà garantire, nel rispetto dei protocolli di sicurezza anti-contagio individuati nel Regolamento citato in premessa, a rotazione, la presenza in sede di almeno una unità di personale, tenendo conto di criteri di priorità che considerino le condizioni di salute del dipendente e dei componenti del nucleo familiare di questi, della presenza nel medesimo nucleo di figli minori di 14 anni, della distanza tra la zona di residenza o di domicilio e la sede di lavoro, nonché del numero e della tipologia dei mezzi di trasporto utilizzati e dei relativi tempi di percorrenza".

Il leader della Cisl Francesco Cuzzi non nasconde la soddisfazione per la positiva e tempestiva risposta dei vertici dell'Unicas e commenta: "Siamo soddisfatti per il repentino cambiamento del decreto, frutto del buon lavoro fatto negli anni in sinergia con un Magnifico e un DG sempre attenti e pronti alle esigenze dei lavoratori su tutte le tematiche, al cospetto della vecchia governance più litigiosa e poco comprensibile rispetto alla compagine dei dipendenti".





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