«Sui bus degli operai Fca si viaggia a pieno carico e si violano le norme»

«Sui bus degli operai Fca si viaggia a pieno carico e si violano le norme»
di autore Redazione - Pubblicato: 15-09-2020 00:00

SINDACALE - Dopo la cassa integrazione di ieri questa mattina tutti gli operai sono tornati in fabbrica. La Fiom-Cgil torna ad accendere i riflettori sulle criticità dei trasporti e la scarsa sicurezza per i lavoratori pendolari e invita la dirigenza dello stabilimento a farsi carico delle problematica contattando Provincia, Regione e Cotral

Dopo la cassa integrazione che nella giornata di ieri ha interessato gli operai che lavorano sulle linee di Giulia e Stelvio (si è regolarmente lavorato solo su Giulietta) questa mattina gli operai dello stabilimento Fca sono tornati in fabbrica. Nello stabilimento si mettono in pratica tutti i protocolli per garantire la sicurezza ed attuare le norme anti-Covid. Stessa cosa non si può dire per il trasporto pubblico, ovvero per i bus dove viaggiano gli operai. A mettere in evidenza tale criticità è ancora una volta la Fiom-Cgil che dopo aver fatto appello durante l'estate a Zingaretti e D'Amato, adesso invita la dirigenza dello stabilimento a farsi carico delle problematica contattando Provincia, Regione e Cotral.

Nella nota diramata sulle bacheche sindacali dello stabilimento il sindacato evidenzia: «L'Rls della Organizzazione Sindacale Fiom-Cgil, a seguito di approfondimenti, dichiarazioni rese dai diretti testimoni oculari, informative di vario ordine, ricevute da tanti lavoratori dipendenti del trasporto pubblico ma anche da lavoratori, studenti e pendolari, espone la evidente criticità emersa dalle ultime linee-guida. In un periodo tanto drammatico legato all'emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del COVID-19, ognuno di noi è stato invitato a collaborare seguendo, con rigore e severità, le istruzioni contenute nei decreti via via succedutisi, rinunciando anche a parte delle nostre libertà in nome della salute pubblica.Tra le persone è stata imposta una distanza di sicurezza di almeno un metro e, tuttora, vige questa disposizione ovunque con obbligo di usare mascherine. Il trasporto pubblico conta un numero molto consistente di dipendenti, soprattutto in front line, e trasporta tantissimi passeggeri.

Tutti sono chiaramente soggetti ad un palese rischio biologico, secondo la definizione di cui al decreto legislativo ampliato in questi giorni dalla diffusione del Covid-19. Dalle linee-guida pubblicate sul sito del governo si legge, innanzitutto, di un innalzamento della percentuale di capienza consentita fino all'80% (finora 60%) sui mezzi pubblici. Questa è una disposizione allarmante e discutibile soprattutto per le zone con grande affluenza di utenti. Su moltissime linee, è stata palesemente violata nei mesi scorsi, anche in considerazione del fatto che mancano controlli adeguati sul numero dei passeggeri a bordo. Si viaggia a pieno carico in violazione di tutte le norme. L'uso delle mascherine potrebbe limitare i rischi di contagio ma, Oggettivamente, l'annullamento di ogni distanziamento tra le persone triplica i rischi, rischi per utenti (studenti e lavoratori) e per lavoratori addetti al trasporto». Il sindacato pertanto sollecita la Dirigenza Fca a farsi carico di quanto citato per il bene di tutti i lavoratori, contattando Regione, provincia e Cotral.





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