Dispersi sì, dimenticati mai: una tragedia ricordata 80 anni dopo

Cronaca - Sei sindaci del cassinate alla commemorazione a Capo Sounion, in Grecia. Enzo Salera: "Una toccante cerimonia di commemorazione dei 4116 militari italiani, prigionieri diretti verso i campi di concentramento nazisti, morti nel naufragio del piroscafo Oria"

Dispersi sì, dimenticati mai: una tragedia ricordata 80 anni dopo
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 11-02-2025 09:04 - Tempo di lettura 2 minuti

L'Ambasciatore italiano ad Atene, Paolo Cuculi, ha presieduto la commovente cerimonia di commemorazione della morte di 4.116 soldati italiani, vittime dell'affondamento del piroscafo norvegese Oria nel lontano 12 febbraio 1944. Un evento tragico che vide inghiottire nelle acque dell'Egeo giovani vite, spezzate dalla furia della Seconda Guerra Mondiale.

Tra le vittime, 107 giovani militari provenienti dalla provincia di Frosinone, in particolare dal Cassinate.

La loro storia, come quella di molti altri, è stata avvolta dal silenzio per decenni. Solo nel 2014, grazie all'impegno dei familiari, lo Stato italiano ha eretto un monumento in loro onore, di fronte all'isolotto di Patroklos, luogo del naufragio.

Un sacrario del mare

Il monumento, riconosciuto dall'UNESCO come sacrario del mare, custodisce le spoglie di coloro che riposano nelle profondità dell'Egeo. Un luogo di memoria e di riflessione, dove il tempo sembra fermarsi per ricordare il sacrificio di giovani vite. 

Quest'anno, un ruolo da protagonista è stato svolto dai sindaci del Cassinate, che hanno partecipato in prima persona alla commemorazione. I primi cittadini di Cassino, Pignataro Interamna, San Vittore del Lazio, Coreno Ausonio, Colfelice ed Esperia, insieme all'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra e al Centro documentazione e studi Cassinati di Cassino, hanno voluto essere presenti per onorare la memoria dei loro concittadini caduti.

Sindaci e storici

La loro presenza ha rappresentato un segnale forte e tangibile dell'impegno delle istituzioni locali nel mantenere viva la memoria di questa tragedia. Un modo per stringersi attorno ai familiari delle vittime e per testimoniare l'importanza di non dimenticare il passato.

Gli storici Gaetano De Angelis-Curtis e Francesco Di Giorgio, attraverso le loro ricerche, hanno portato alla luce la storia di questi giovani soldati: il loro lavoro è stato fondamentale per restituire dignità e memoria a chi ha perso la vita in mare.

Francesco Di Giorgio, nel suo libro "L'odissea degli internati militari italiani della provincia di Frosinone nell'inferno del Terzo Reich", racconta le difficoltà e le sofferenze patite da questi giovani, costretti a combattere una guerra che non era la loro.  La nave, salpata da Rodi l'11 febbraio 1944, trasportava oltre 4.000 prigionieri italiani, rei di essersi rifiutati di aderire al nazismo o alla RSI dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943. Il giorno dopo, a causa di una tempesta, il piroscafo affondò, inghiottendo con sé migliaia di vite.

Un appello alla memoria

L'Ambasciatore Cuculi, a nome di tutti i presenti, ha lanciato un appello alla memoria, affinché il sacrificio di questi giovani non venga dimenticato. Una tragedia che deve rimanere viva nei nostri cuori, per onorare il loro coraggio e il loro sacrificio.

Nel 2017, anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto rendere omaggio a questi eroi dimenticati, visitando il monumento e portando conforto ai familiari. Un gesto di grande importanza, che ha contribuito a mantenere viva la memoria di questa tragedia.

Concetto ribadito dal primo cittadino di Cassino, Enzo Salera, che ha spiegato: "Con i Sindaci di Coreno Ausonio, Colfelice, San Vittore del Lazio, Esperia, Pignataro, le rispettive delegazioni e la sezione di Cassino delle Vittime Civili di Guerra, abbiamo partecipato ad una toccante cerimonia di commemorazione dei 4116 militari italiani, prigionieri diretti verso i campi di concentramento nazisti, morti nel naufragio del piroscafo Oria presso Capo Sounion- Grecia"





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