Un addio dopo l'altro: il terzo polo è morto in culla

Opinioni - Il centro di Renzi e Calenda poteva rappresentare uno sviluppo a condizione che i leader avessero rinunciato alle loro ambizioni personali ed avessero aperta una fase costituente con Forza Italia, invece le scelte sono state condizionate dal loro smisurato ego

Un addio dopo l'altro: il terzo polo è morto in culla
di autore Lello Valente - Pubblicato: 18-09-2024 10:57 - Tempo di lettura 2 minuti

Si svuotano le ambizioni dei centristi di Renzi e Calenda e si riducono a satelliti della sinistra di Soumaoro e della Salis e di quel M5S che avevano sempre definito come il male assoluto della politica  nostrana. Eppure non parliamo di due politici qualsiasi,  Renzi è dotato di una ottima dialettica e di una visione strategica della politica, Calenda è stato un ottimo Ministro e sostiene tesi condivisibili.
Quel progetto è fallito per la loro smisurata vanità personale e per la presunzione che intorno a loro si sarebbe ricostruito il centro svuotando di fatto Forza Italia.

Non hanno cercato di colloquiare con Forza Italia, la loro smisurata ambizione  era quella di lanciare un’ OPA ostile su Forza Italia facendo leva su una insussistenza  impossibilità dei centristi  di FI  di poter convivere con le spinte estremistiche della Lega e della destra di FDI.

Alcuni esponenti di Forza Italia fagocitati dalla chimera di un centro distinto e distante dai due estremi, e preoccupati  di una fase nella quale Berlusconi aveva i propri problemi personali e sembrava che FI andasse a rimorchio della Lega, hanno scelto di sposare quel progetto  di Renzi e Calenda, ma alla fine i due leader si sono mostrati incapaci di cucire intorno a loro delle alleanze. E così se Carfagna, Gelmini, Costa etc, son usciti da Forza Italia per non  sentirsi a rimorchio della Lega oggi che Renzi e Calenda sono rimasti soli e sono costretti a ritornare nel loro ovile della sinistra come potrebbero  fare politica  al fianco di Salis e di Soumaoro e con i vari Toninelli del M5S?

La scomparsa di Silvio Berlusconi aveva illuso molti di questi centristi che Forza Italia sarebbe scomparsa, invece non solo non è scomparsa, ha attraversato una fase di sopravvivenza e di assestamento ed oggi sta crescendo e sta riaffermando quei principi liberali sui quali è nata la stessa Forza Italia rivendicando libertà di scelta sui diritti civili e su scelte che riguardano la coscienza individuale dei propri iscritti e sostenitori quali ad esempio il federalismo differenziato, indigesto a molti centristi e non solo del sud.


Il centro di Renzi e Calenda poteva rappresentare uno sviluppo a condizione che i leader avessero rinunciato alle loro ambizioni personali ed avessero aperta una fase costituente con Forza Italia, invece le scelte sono state condizionate dal loro smisurato ego e sono miseramente finiti nella mani della sinistra giustizialista  con gli ultras dell’ecologia, e con quei grillini  della decrescita felice, esattamente temi contro  i quali avevano combattuto e così avevano  giustificato la loro uscita dal PD per costruire il terzo Polo.


Ma in quel centro del defunto Terzo Polo non ci sono  solo gli ex di Forza Italia, ci sono persone di valore con sensibilità diverse alle quali Forza Italia deve saper offrire una sponda politica così come fece Berlusconi nel 1994 riuscendo a coniugare le esperienze del mondo cattolico con quelle proveniente dai  socialisti dai liberali e dai repubblicani.  Tajani con i suoi modi silenziosi e moderati saprà certamente cogliere l’occasione di innalzare ulteriormente il livello della classe politica di FI con nuovi ingressi che andranno ad arricchire le diverse sensibilità interne.
 


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