Il ruolo del candidato sindaco e quello dei partiti

Il sistema maggioritario, figlio della Seconda Repubblica, ha, da un lato, risolto il problema della governabilità, ma dall’altro ha posto dei problemi ancora irrisolti ad iniziare dal ruolo del candidato sindaco.

Dove finisce il ruolo del candidato sindaco e dove inizia quello dei partiti, è lasciato alla libera valutazione delle parti. A Cassino Salera presenta una sola lista di partito e diverse liste civiche, che potere di veto ha sulla lista del PD non è stabilito da nessuna norma, già diverso il potere su una lista civica, ma l’eventuale potere di veto da cosa è supportato?

A parte i casi eclatanti di coinvolgimento con la giustizia per la casistica degli altri casi si rimane all’interno di valutazioni del tutto soggettive.

Ancora più lampante è il caso del candidato del Centrodestra, l’avv. Buongiovanni, dove le liste di partito sono la maggioranza. Quale potere si ha su una lista di partito? Una limitazione su una lista di partito non è una ulteriore mortificazione per gli stessi partiti?

In funzione di quale potere un candidato sindaco può condizionare delle scelte di un partito? Se entra in queste dinamiche bisogna stabilire che ci deve entrare sempre!

Delineare dei principi generali va bene, considerando che la campagna di Buongiovanni mette al centro la persona, prima delle cose, dovrebbe mettere fuori dalla lista chi si è macchiato di un comportamento disdicevole nei confronti della candidata Terenzio. Se non esercita questa intromissione in un partito come può giustificare l’intromissione su altre persone e questioni?

Sono problemi aperti che non hanno alcuna regolamentazione, sono fatti che fin quando i partiti avranno un ruolo marginale nessuno ne solleverà il problema, ma quando i partiti ritorneranno ad assumere un ruolo importante sarà importante definire il ruolo ed i confini di tutti.