Opinioni - La delegata alla Municipale non spiega se è possibile sostare dove non c’è un divieto di sosta, non dice nulla in merito alla pubblicità elettorale abusiva che da mesi invade la città ma si cimenta in una lezione di morale e in inutili congetture. Che noi rispediamo al mittente
La premessa è d’obbligo: l’assessore alla Polizia Locale Monica Capitanio è certamente una valida professionista e ha buone dote politiche, essendo riuscita a creare una lista dopo soli pochi mesi di esperienza amministrativa.
Ha provato a dare una svolta importante alla Polizia Locale grazie anche ai nuovi agenti arrivati da poco in servizio. Alcuni obiettivi che si era prefissa, come quello di mandare gli agenti in strada la sera, non gli sono riusciti. Ma va riconosciuto che, a differenza di altri, ci ha quantomeno provato.
Dal mercato alla sosta selvaggia, i controlli dei vigili urbani non sono mancati. Anzi, forse sono stati eccessivi dal momento che ieri su queste colonne abbiamo scritto che alcuni automobilisti si sono visti recapitare una multa perché hanno parcheggiato ai lati di un marciapiede dove non c’erano strisce blu e stalli bianchi.
Soprattutto, però, non c’era un divieto di sosta e sono decine le strade di Cassino dove le auto sono in sosta anche se non ci sono gli stalli segnalati: sono parcheggiate proprio perché non c’è alcun divieto di poter sostare. Ma non è un fenomeno di oggi, funziona così da oltre mezzo secolo: centinaia e centinaia di vetture, ogni giorno, sostano in questo modo.
Migliaia di auto sono in errore da mezzo secolo? Non lo sappiamo. Probabile che sia così. Pensavamo che ci chiarisse il dubbio l’assessora nella nota di replica che ha inviato nel pomeriggio e che non pubblichiamo perché è un’offesa alla nostra intelligenza e perché non aggiunge nulla di rilevante: il fatto che il sindaco paga l’abbonamento e non ha il posto riservato, lo avevamo rettificato ieri. Arriva in netto ritardo. In merito al fatto se sia stato giusto multare o no quelle auto, che poi era il punto focale dell’articolo, l’assessora non dice assolutamente nulla. Zero.
Restiamo tutti nel dubbio, dunque, mentre in quella nota ci siamo dovuti sorbire maliziose ipotesi e inutile solidarietà agli agenti che nessuno di noi ha offeso o denigrato. Il paradosso, poi, è che nelle stesse ore in cui ricevevamo quella nota, in città continuava ad imperversare pubblicità elettorale abusiva a go go.
Sarebbe stato più opportuno se l'assessore e il comandante della polizia locale avessero concentrato le loro energie su questo scempio che va avanti da mesi senza che gli agenti della municipale siano stati in grado di mettervi fine. Eppure, cara assessora, non è difficile: la trova al centro della città e tra i vari cartelli elettorali, le diamo un indizio, riconoscerà anche qualcuno dei suoi colleghi, tra gli altri.
A questo punto la maliziosa ipotesi la facciamo noi, dal momento che abbiamo visto lei ed esponenti della sua lista essere non affatto in imbarazzo di fronte a questi giullari di corte che continuano a fare il bello e il cattivo tempo reiterando abusi su abusi che vi vedono tristemente soccombenti. O indifferenti. E non sappiamo quale delle due cose sia peggio…
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