Il centrodestra di Cassino, i fondamentalisti delle primarie e la fatwa del Kairos

Opinioni - La politica di Hamas anche al tavolo dell'opposizione. Lo Ayatollah che ha emanato la fatwa rimane in silenzio  dietro le quinte e nega di essere sia dietro Hamas che Ezbollah: si tratta di guerriglieri indigeni conosciuti nel tempo  con rapporti più che consolidati, che appartengono  da sempre alla stessa milizia giù utilizzate per bombardare D'Alessandro

Il centrodestra di Cassino,  i fondamentalisti delle primarie e la fatwa del Kairos
di Redazione - Pubblicato: 02-11-2023 19:07 - Tempo di lettura 3 minuti

 

La politica di Hamas anche a Cassino al tavolo del centrodestra, i fondamentalisti delle primarie, ossequiosi alla fatwa del Kairos rompono il tavolo sul grido “o primarie o morte”! Lo Ayatollah che ha emanato la fatwa rimane in silenzio  dietro le quinte e nega di essere sia dietro Hamas che di Ezbollah,  si tratta di guerriglieri indigeni conosciuti nel tempo  con rapporti più che consolidati, che appartengono  da sempre alla stessa milizia dello Ayatollah. Milizie già utilizzate in passato sia per bombardare  il re di Giordania Carlo Maria D’Alessandro, sia per annientare le ambizioni  della Carnevale.

La strategia è quella di mettere al centro dell’intera guerra lo Ayatollah ed invocarne il suo intervento pacificatore.

C’è il concreto rischio  che, visti i disastri della guerra e accertato che si tratta di suoi miliziani, venga preso di mira proprio colui che si nasconde  dietro questi miliziani fondamentalisti.

 

Fra meno di un anno ci saranno solenni festeggiamenti  europei dove l’Haitollah pensa di poter ambire ad un banchetto: c’è il rischio che con il permanere degli scontri, alla festa non venga nemmeno invitato.

Tutti conoscono  a menadito questi miliziani e tutti sanno che rispondono al suo richiamo e questo potrebbe generare una forma di reazione a catena dove a pagare potranno essere proprio lo stesso  Aiatollah, capo supremo  e qualche suo Aiatollah di grado inferiore.

Al tavolo rimangono i feriti anche  preparati  all’assalto dei fondamentalisti delle primarie e pronti a fronteggiare anche l’assalto dall’interno ben sapendo che prima o poi ci sarà anche l’attacco dall’interno da parte  dei miliziani di  Hezbollah.Infatti ci si aspetta che dopo i miliziani di Hamas ci sia l’intervento dei miliziani di Hezbolah pronti a guerreggiare contro qualunque candidato sindaco potrà uscire dal tavolo e se proprio non lanceranno missili, per assurgere a vittime, sosterranno di non essere in grado di schierare un proprio esercito  con questo candidato sindaco pur dimostrando di essere dalla parte della pace. Rimangono sulla scena i conciliatori, spiazzati dalla rottura di Hamas, ma pronti a riprendere la strada del dialogo e della pacificazione evidenziando  che sono ben lontani dai metodi sia di Hamas che degli Hezbollah.

Rimane un dubbio se ci sia qualcuno all’ONU che abbia l’interesse alla pacificazione, o che maliziosamente si aspetta  il momento buono per addossare al leader maximo della Fatwa del Kairos ogni responsabilità e sancirne una volta per tutte la sua uscita dalla scena

O se ancora più maliziosamente siano stati istigati questi miliziani di Hamas al fine di isolare  lo Aiatollah di riferimento. La guerra non ha mai risolto alcun problema ha solo causato morti e feriti, ma quando si è fondamentalisti si perde il lume della ragione e si ha un solo obiettivo:  imporre la propria visione.

 





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