“L’Amante” di Marguerite Duras: un libro a dir poco meraviglioso

“L’Amante” di Marguerite Duras: un libro a dir poco meraviglioso
di autore Vanessa Carnevale - Pubblicato: 14-03-2023 00:00 - Tempo di lettura 1 minuti

RUBRICHE - Quest'oggi la rubrica Centrifugamente di Vanessa Carnevale  parla dell''Amante di Marguerite Duras, un racconto fatto di passione, ma anche di tanto dolore e discriminazione. Un libro più che mai attuale 

di Vanessa Carnevale

Una delle cose più interessanti che ho appreso sin da bambina è l’arte della lettura, nello specifico della buona lettura. Ebbene, anche se questo passaggio appare scontato e “banalotto”, anche se questo aggettivo goffo e striminzito appare quasi un refuso più che un rimarcare il concetto, io porto avanti a testa alta la mia teoria: la buona lettura è come il buon cibo, ovvero più appare curato, curioso, bello nell’aspetto e corposo di ingredienti, più risulterà indimenticabile. Ogni libro, come ogni pietanza, ha: un autore di riferimento (che sia uno chef o uno scrittore), degli ingredienti (un po’ come fossero i protagonisti) che lo compongono e delle persone (lettori o commensali) che recensiscono il tutto ed esprimono il loro parere in merito. Altra cosa affascinante alla quale pensavo è che, così come per la cucina, anche per quanto riguarda la sfera culinaria vi sono diverse portate e ciascuno di noi esprime le sue preferenze in merito: c’è chi ama sperimentare vari generi (o vari ristoranti) e chi resta fedele al clasico della tradizione di riferimento (un po’ come quella categoria di italiani che va matta per la pizza e non accetta il sushi).

Dal canto mio posso dire che la vita mi ha cambiata sotto tanti aspetti, tra i quali rientra anche quello relativo ai gusti di lettura, cosa abbastanza evidente giacché sono passata dai romanzi rosa ai thriller/horror più avvincenti…ma questa è un’altra storia.  Fatto sta che in questo mese ho eseguito una sorta di “cambio di rotta” e mi sono imbattuta nella lettura di un classico molto intrigante e ben scritto: L’amante, di Marguerite Duras. Ebbene, questo libro racconta della passione nata, negli anni trenta, tra una ragazza francese quindicenne (molto probabilmente la scrittrice in persona) e un ricco gentiluomo cinese, nell’Indocina francese (attuale Vietnam); Non è difficile immaginare come, specie in quegli anni, una relazione di questo tipo caratterizzata da un divario netto per via dell’età e dell’etnia dei protagonisti, non era assolutamente buon vista dal contesto familiare/relazionale di riferimento dei giovani. Eppure, nonostante i pensieri sterili e retrogradi, nonostante l’ignoranza popolare e l’atmosfera sospesa che caratterizza l’opera, arriva come un pugno allo stomaco la passione, una passione che brucia ma che non può incendiare nulla… perché costretta a spegnersi lentamente, per cause altre. 

“Piange perché non trova la forza di amarmi al di là della paura. Il suo eroismo sono io, il suo servilismo è il denaro paterno.”

“Gli chiedo se è normale esser così tristi. Dice che è perché abbiamo fatto l’amore di giorno, quando il caldo era più forte. Dice che dopo è sempre terribile, sorride e dice: che due si amino o non si amino, è sempre terribile.”

“Ascolto come parla, come si sbaglia, come mi ama anche, con una teatralità insieme convenzionale e sincera.”

“I miei fratelli non gli rivolgeranno mai la parola, come se fosse invisibile, come se non fosse abbastanza consistente per essere percepito, visto, sentito da loro. Questo perché lo vedono ai miei piedi, perché hanno stabilito che non l’amo, che sto con lui per i soldi, che non posso amarlo, è impossibile, e lui è pronto a sopportare tutto da me senza mai ottenere il mio amore. E perché è un cinese, non un bianco.”

-Vorrei continuare a farvi dono di altri pensieri interessanti e degni di nota, ma al momento preferisco che siate voi a rapportarvi a me a seguito della lettura del libro, per discuterne insieme, rispondere a delle domande e formularne di nuove tutti quanti noi. Mi raccomando… vi aspetto!





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