Addio a Di Zenzo, il sindaco che stabilizzò 80 dipendenti precari

Addio a Di Zenzo, il sindaco che stabilizzò 80 dipendenti precari
di autore Redazione - Pubblicato: 11-02-2021 00:00

CASSINO - Oggi l'ultimo saluto all'ex primo cittadino: in politica ininterrottamente per trent'anni, dal 1963 al 1993

L'ex sindaco Marcello Di Zenzo

"Con Marcello Di Zenzo se ne va uno degli amministratori comunali storici, di lungo corso, di questa nostra città, nella quale ha avuto un ruolo di primo piano. In vari campi: da quello della politica a quello dello sport, dal settore della finanza a quello dell’imprenditoria. Quella sana e duratura. Una persona rispettata perché rispettosa degli altri, e perché persona seria che si è lasciata guidare da saldi principi, nella vita pubblica come in quella privata. Persona ancorata alla famiglia (e al culto della famiglia come da buona tradizione) e ad alcune vere, salde amicizie, cui si è accompagnato dalla giovinezza sino alla fine della loro e della sua vita".

Questo l'intervento del sindaco di Cassino, Enzo Salera, oggi ai funerali dell'ex primo cittadino Marcello Di Zenzo che politica entrò nel 1963 e vi è rimasto nell’impegno attivo sino al 1993. Un trentennio ininterrotto, dunque, da consigliere comunale e da vicesindaco ed assessore nella varie giunte presiedute dai sindaci Gargano, Alberico, Ferraro, Recchia, Gigante, Mattei.

Fu sindaco dal 21 aprile 1986 al 5 ottobre 1989. Di questo periodo, in particolare, si ricorda l’immissione nei ruoli del Comune di 79 dipendenti precari, assunti nel 1978 in virtù della legge della cosiddetta “occupazione giovanile”; il potenziamento del parco degli scuolabus e la centralizzazione della mensa scolastica, in un’ottica di razionalizzazione del servizio e della spesa, tipica dell’amministratore oculato, attento ai costi, al bilancio; il rapporto sinergico con l’Azienda autonoma di Soggiorno e Turismo per la promozione di Cassino e del suo territorio.

Ricorda Salera: "Ha rappresentato le istituzioni con rigore. Era una persona concreta, pratica, legata a saldi principi. Era molto sensibile alle critiche che, naturalmente, in politica gli avversari non ti risparmiano mai. Come capita a tutte le persone che agiscono correttamente, con onestà, mal sopportava le malevoli allusioni circa il sospetto di operazioni o scelte amministrative poco limpide, fatte per privilegiare qualcuno. Era questa la cosa che più gli faceva male. Sì, perché al giudizio della gente, alla sua onorabilità personale, teneva molto. Così come ci tiene chi si sente onorato di essere stato eletto per occupare certi posti e agisce nell’ottica di guadagnarsi la stima dei suoi concittadini tenendo presente il bene comune e il corretto operare".





Articoli Correlati


cookie