Stellantis, colomba amara per gli operai: c'è un nuovo fermo produttivo

Economia - Cancelli chiusi dal 31 marzo. Si rientrerà il 7 aprile, ma solo per pochi giorni, poi nuova serrata: nei primi 4 mesi dell'anno meno di 40 giorni di lavoro. L'allarme del sindacato di base FlmU-Cub: "E’ da tre anni ormai che presso lo stabilimento Stellantis di Cassino produciamo soltanto cassa integrazione ed esodi incentivati"

Stellantis, colomba amara per gli operai: c'è un nuovo fermo produttivo
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 21-03-2025 12:25 - Tempo di lettura 2 minuti

Così come previsto, è stata annunciata questa mattina una nuova serrata per lo stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano: si lavorerà per tutta la prossima settimana, poi dal 31 marzo al 7 aprile tutti a casa. Il rientro è previsto il giorno 8 aprile, ma si andrà in fabbrica solo fino a giovedì 17. Dal venerdì santo i cancelli torneranno a chiudersi e si riapriranno, con molta probabilità, solamente il 5 maggio.

Conti alla mano, nei primi quattro mesi dell'anno si lavorerà per meno di 40 giorni: 5 sono stati i giorni di lavoro a gennaio, 8 a febbraio, 15 a marzo e 8 ad aprile per un totale, dunque, di 36 giorni. Che potrebbero arrivare al massimo a 39 se dopo lo stop che partirà il 18 aprile verrà comunicato il rientro per il 28, anziché direttamente il 5 maggio: ad ogni modo il primo quadrimestre si chiuderà con una media di meno di 10 giorni lavorativi al mese.

Il sindacato di base FlmU-Cub non nasconde la preoccupazione, e dice: "Proprio mentre il Presidente della Stellantis era in Parlamento a riferire sulle condizioni delle fabbriche automobilistiche italiane, assicurando il mantenimento della produzione e degli assetti occupazionali, e garantendo che lo stabilimento di Cassino sarà centrale rispetto alle future produzioni, a Cassino terminava la prima fase dello smantellamento dei reparti".

SOS DISMISSIONE

Argomenta ancora il sindacato di base: "A oggi risultano dismessi e chiusi: la palazzina uffici, i due stabilimenti ex-Itca, dove si producevano particolari metallici, il fabbricato montaggio numero 7, il Centro Servizi, l’intero reparto Finizione e l’intero capannone della Verniciatura Nuova, costruito nel 2015 con impianti di eccellenza e completamente smantellato, financo le mura, nel 2024.

Oltre il 60% dell’industria automobilistica di Cassino è completamente e definitivamente chiusa, e con essa quasi tutte le medie imprese dell’indotto, proprio a certificare il totale disimpegno della Stellantis rispetto al territorio locale.

 I proclami di Elkann con “vedremo, faremo e investiremo” si scontrano con la realtà dei fatti, e i fatti ci dicono che i continui e disattesi impegni servono soltanto a prolungare l’agonia di una fabbrica ormai chiusa ed evitare possibili mobilitazioni e conflitti sociali.

E’ da tre anni ormai che presso lo stabilimento Stellantis di Cassino produciamo soltanto cassa integrazione, esodi incentivati e contenziosi legali; vige uno stato di totale rassegnazione e remissione da parte degli operai, che pesa sulle velleità di lotta e di rivendicazioni.

In questa situazione sarebbe stata auspicabile l’unità di tutte le organizzazioni sindacali come presupposto per l’unità dei lavoratori, per costruire una piattaforma rivendicativa comune e una strategia di lotta condivisa, e invece, nonostante le nostre richieste di incontro collegiale, ogni sindacato va per i fatti propri, più per rafforzare numericamente la propria organizzazione che per dare un senso all’operato dell’organizzazione sindacale". 

A breve, la FLMU-CUB terrà il periodico convegno nazionale dell’automotive e quest’anno la scelta del luogo è ricaduta su Piedimonte San Germano, affinchè si accendendo i riflettori sull’intera area del territorio e si giunga a delle proposte tese al rilancio del settore automotive.





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