Rubriche - L'attesa, in fondo, è la vita stessa, sempre in continuo divenire e in costante trasformazione
Il tempo non ha una dimensione univoca e oggettiva. A volte sembra non passare mai come quando si sta attraversando un momento particolarmente triste o difficile; altre pare trascorrere troppo velocemente in occasioni fatte di felicità e di gioia.
Poi c'è un tempo non tempo che è quello dell'attesa. È un tempo in cui si è sospesi: non si è dentro la situazione, ma neanche completamente al di fuori. È il tempo dei preparativi, delle speranze, dei sogni. È un tempo indefinito e indeterminato, surreale anche un tempo che mette a disagio perché non da certezze. Si tende a ottimizzare quel tempo per prepararsi al meglio all'evento, ma non si riesce mai a sfruttare fino in fondo.
Il tempo dell'attesa è un tempo che fa stare sospesi tra quello che è e quello che potrebbe essere, è quel tempo interminabile che nessuno riesce a tollerare bene. Eppure riflettendoci l'attesa è il momento migliore, il preludio di quello che sarà: si può essere tutto in potenza, ma ancora non si è niente concretamente. L'attesa, in fondo, è la vita stessa, sempre in continuo divenire e in costante trasformazione.
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