Economia - Il segretario provinciale della Fiom-Cgil Andrea Di Traglia si dice soddisfatto per il risultato ottenuto con la manifestazione di ieri, intanto a Roccasecca si teme per i 2027 lavoratori della SaxaGrestone: cassa integrazione fino al 14 agosto, poi c'è il rischio licenziamenti
"Dopo settimane di assemblee, volantinaggio, presidi davanti ai cancelli in preparazione dello sciopero del 15 gennaio abbiamo concretizzato un risultato che va ben oltre le aspettative". A parlare è il segretario provinciale della Fiom-Cgil Andrea Di Traglia, che all'indomani della manifestazione di ieri dice: "Gli scioperi sui territori hanno toccato picchi del 90% e oltre in alcuni casi".
"Questo risultato, di fatto - prosegue il sindacalista - rimette al centro la volontà dei lavoratori che rivendicano la piattaforma unitaria di FIM FIOM UILM condivisa e votata da tutte e tutti i metalmeccanici. Questa è stata la giusta risposta allo schiaffo e all’atteggiamento arrogante di Federmeccanica e Assistal. E’ necessario che il tavolo delle trattative si riapra sulle nostre posizioni e riconosca le giuste richieste e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori".
LA VERTENZA SAXA GRESTONE
A preoccupare è intanto anche la vertenza Saxa Gres. L’impianto di Anagni è aperto mentre quello di Roccasecca, che da lavoro a 207 persone è chiuso. La cassa integrazione salva l’occupazione fino al 14 agosto. Borgomeo dice che l’azienda non ha problemi di mercato soprattutto all’estero e soprattutto nel Nord America. Ha problemi di liquidità.
L’imprenditore proverà a convincere gli attuali obbligazionisti a immettere liquidità. Così potrebbero ripartire gli impianti. Il territorio del basso Lazio già colpito dalla crisi Stellantis, incluse le istituzioni e il consiglio comunale di Roccasecca, non vuole perdere questa risorsa.
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