Dalla Telecom a Starlink: la sicurezza nazionale tra ipocrisie e populismo

Opinioni - Forse nella segreteria della Schlein servirebbe qualcuno per rinfrescare la storia del recente passato della sinistra che nel 1997 privatizzò un’azienda di Stato che aveva il monopolio delle infrastrutture di rete

Dalla Telecom a Starlink: la sicurezza nazionale tra ipocrisie e populismo
di autore Lello Valente - Pubblicato: 13-01-2025 12:59 - Tempo di lettura 2 minuti

Una opposizione sterile e faziosa fa male a sé stessa, fa male al Paese e soprattutto rende la politica molto poco credibile. Il problema sicurezza oggi riproposto dalla sinistra come tema dominante e legato alla società americana  Star link è un problema serio e reale, ma sollevare questo problema solo perché al governo c’è il centrodestra e che il proprietario di Star link non simpatizzi per la sinistra,  rende queste obiezioni del tutto risibili.

Forse nella segreteria della Schlein servirebbe qualcuno per rinfrescare la storia del recente passato della sinistra. Nel 1997 la sinistra al Governo, prima con Prodi e poi con D’Alema, privatizzò la Telecom e ne fece una società quotata in borsa, e nessuno della sinistra pose il problema di sicurezza per lo Stato. La Telecom finì, tramite la Olivetti, nelle mani del compagno Colaninno, e pura casualità il figlio di Colaninno divenne ben presto parlamentare del PD.

Una società quotata in borsa è inevitabilmente esposta a cambiare governance, infatti Telecom fu acquisita prima dalla Pirelli che la svuotò totalmente degli immobili, per poi finire nelle mani dei francesi di Vivendì ed oggi nelle mani degli americani di KKR.

Il problema sicurezza c’è sempre stato ed è lo stesso di prima, come mai la sinistra fino ad oggi non ha mai sollevato questo problema causato proprio da un suo governo che privatizzò un’azienda di Stato che aveva il monopolio delle infrastrutture di rete mettendo sul mercato non solo i servizi ma le stesse infrastrutture di telecomunicazioni? Musk, capo di Star link, non è diverso da Bollorè, capo di Vivendì, e non è diverso da chi controlla il fondo KKR, allora perchè la sinistra si preoccupa solo di Musk?

La solita faziosità. Fra poco la sinistra si accorgerà che anche la democrazia rischia di essere condizionata dai social, in Romania hanno già fatto questa esperienza e alle passate elezioni americane l’utilizzo di dati sottratti a Facebook fu determinante per la prima vittoria di Trump. 

Soffiare sempre sul fuoco è un esercizio che solo in apparenza sembra dare frutti,  alla lunga utilizzare il populismo significa chiudere le sezioni di partito e traslocare la politica sui social che sono sempre nelle stesse mani: oggi  sostenitori di Trump, domai di chi vincerà, pronti a condizionare qualsiasi democrazia pur di realizzare i loro obiettivi economici. 

Il populismo non è estraneo nemmeno al centrodestra, sarebbe il caso che la politica tutta, si fermi  un attimo per decidere  da cosa debba dipendere la nostra democrazia, se è ancora possibile difenderla e di abbandonare la politica social per ritornare a quella dei territori.
 





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