Licenziamenti De Vizia, ora i sindacati sono pronti a ricominciare la lotta

Economia - Da Stellantis ancora nessuna risposta in merito al rinnovo dell'appalto alla società che si occupa di pulizie. D'Avino della Uilm: "Non daremo tregua neanche durante le festività natalizie, atteggiamento vergognoso". E già incombe la vertenza Lear dove c'è un esubero di personale pari al 75% e nel primo trimestre del 2025 terminano gli ammortizzatori sociali

Licenziamenti De Vizia, ora i sindacati sono pronti a ricominciare la lotta
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 20-12-2024 09:32 - Tempo di lettura 2 minuti

De Vizia, Lear, M.A. srl. E poi, ancora: Iscot, Atlas, Break&Lunch. Sono ancora molte le vertenze aperte nell’indotto Stellantis di Cassino. Dopo il vertice di martedì scorso al Mimit e dopo che Stellantis ha prorogato per un anno l’appalto a Trasnova, l’azienda che si occupa di movimentazione auto nei piazzali insieme con Logitech e Tecnoservice, si è sparso un leggero ottimismo. Il bicchiere, però, appare ancora decisamente mezzo vuoto, soprattutto per quel che riguarda le aziende della componentistica.

“Non capisco tutto questo entusiasmo che arriva dai politici dopo il vertice di martedì che a Cassino non ha portato nulla di nuovo: che i modelli sarebbero stati tre già si sapeva, che si sarebbe partiti non prima della fine del 2025 anche. L’unica novità è data dal fatto che Stellantis ha detto di voler sperimentare anche l’ibrido per le vetture in produzione a Cassino, ma se ne parlerà nei prossimi anni. Fino al 2027 ci sarà ancora da soffrire, e molto” tuona il segretario provinciale della Uilm Gennaro D’Avino che ieri mattina ha tenuto un incontro all’Hotel ‘Il Boschetto’ di Cassino dove sono intervenuti anche i 32 addetti di De Vizia.

La vertenza sembrava ad un passo dall’essersi risolta già la scorsa settimana, invece ancora nulla: Stellantis non ha accettato la nuova proposta inviata dalla società che si occupa di pulizie nello stabilimento e, di fatto, restano quindi validi i licenziamenti che partiranno dal 7 gennaio. “L’atteggiamento di Stellantis è davvero poco piacevole: per il rinnovo dell’appalto Trasnova è bastato un vertice al Mimit, per quello di De Vizia si costringono gli operai a trascorrere le feste con l’incubo dei licenziamenti. 

Eppure - prosegue il sindacalista -  la società ha trasmesso una nuova proposta migliorativa, vedendo al ribasso la parte economica, ma non riceve risposta. A Stellantis probabilmente non è chiaro che quel servizio non può essere internalizzato perché si tratterebbe di andare contro il CCLS, farlo fare ad un operaio di Stellantis si configurerebbe come un demansionamento. Per questo motivo - ha spiegato ieri mattina D’Avino - se nei prossimi giorni non arriveranno risposte certe, noi saremo pronti a riprendere la battaglia e a trascorrere le feste di Natale nuovamente nei comuni del territorio per tenere accesi i riflettori sulla vertenza”.

Quella di De Vizia non è l’unica vertenza che preoccupa: nel primo trimestre del nuovo anno sono in scadenza altri appalti, ed altre aziende terminano gli ammortizzatori sociali, come ad esempio la M.A. srl che occupa 60 lavoratori che già stanno facendo ricorso agli ammortizzatori in deroga: la situazione di quest’azienda è molto complicata perché non ha commesse su quelli che saranno i nuovi modelli, lavora su quelli attuali e per la la Panda in produzione a Pomigliano. 

Va ancora peggio alla Lear, che ad oggi ha un esubero di circa il 75%: su 282 dipendenti ne lavorano infatti solamente 70 ed entro il primo trimestre del 2025 termina tutti gli ammortizzatori. La fabbrica che si occupa di sedili, e che quindi non dovrebbe essere coinvolta nel processo di transizione energetica, è quella maggiormente a rischio. “Il problema - spiega sempre il segretario della Uilm - non è infatti la transizione energetica ma il fatto che sono state delocalizzate all’estero le produzioni: dando qualche vettura in più a Cassino e agli altri stabilimenti italiani, probabilmente, oggi, non ci sarebbe questa crisi".

D’Avino spiega a più riprese che “nell’immediato non c’è nulla per Cassino, bisognerà aspettare il 2027 o il 2028. Il 2025 sarà un altro anno nero, con altri appalti in bilico e con un’altra scadenza, la più importante: il 25 aprile, infatti, Stellantis terminerà la solidarietà e l’azienda non ha ancora comunicato come intenderà procedere per traghettare lo stabilimento fino alla fine dell’anno, quando partirà il primo dei tre nuovi modelli.





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