Politica - La denuncia del consigliere comunale di opposizione: "Siamo ormai a dicembre e i tempi dichiarati, frettolosamente e sbrigatamene, dal Sindaco Salera e dall'Assessore Maria Concetta Tamburrini per riportare il centro cottura a Cassino sono ampiamente trapassati; infatti siamo a quasi tre mesi di pasti, preparati dalla nuova società aggiudicataria della gara, in un centro cottura fuori regione a 45 km dalla nostra città"
di Franco Evangelista*
Siamo ormai a dicembre e i tempi dichiarati, frettolosamente e sbrigatamene, dal Sindaco Salera e dall'Assessore Maria Concetta Tamburrini per riportare il centro cottura a Cassino sono ampiamente trapassati; infatti siamo a quasi tre mesi di pasti, preparati dalla nuova società aggiudicataria della gara, in un centro cottura fuori regione a 45 km dalla nostra città e serviti al piccoli utenti delle scuole di Cassino.
È una situazione incresciosa e intollerabile soprattutto perché i consumatori sono bambini dai tre agli undici anni; e se già non è possibile pensare di preparare un piatto e trasportarlo per 45 km figuriamoci se è giusto tolleralo per quasi tre mesi e forse anche più. Ma questa non è la sola cosa che non va nel (dis)servizo di refezione scolastica, come tiene a precisare il consigliere Comunale di Cassino Francesco Evangelista, che ha preso da subito a cuore il tema e aveva evidenziato le criticità.
Infatti dalla lettura della documentazione di gara ho potuto verificare che il capitolato di gara prevedeva che il concorrente doveva dimostrare di avere la proprietà o la disponibilità di un centro cottura, situato entro Km 15 dai confini del Comune di Cassino.
Ed invece ho scoperto che la ditta aggiudicataria del servizio, e che da quel che mi risulta non ha mai lavorato per il comune di Cassino, ha dichiarato non solo di non avere in disponibilità un centro cottura in città ma, udite udite, di volerlo fare (con grande intuito mi viene da pesare) nella scuola comunale di Caira.
E cosa ha fatto questa trasparente amministrazione comunale: gli ha affidato la gara del valore di oltre tre milioni di euro in violazione di una condizione di partecipazione da lei stessa messa a bando. Ecco chi sono gli unici e veri responsabili del disservizio che i piccoli utenti e le loro famiglie stanno subendo e subiranno ancora per molto tempo.
Per questa violazione è stato anche presentato anche un ricorso al TAR Lazio dal gestore uscente che sicuramente aveva il centro cottura nella città di cassino e che non avrebbe causato il disservizio che oggi tante famiglie mi raccontano di subire.
Oggi stesso ho protocollato al competente assessore alla pubblica Istruzione Prof.ssa Maria Concetta Tamburrini una interrogazione per conoscere i tempi ulteriori del disservizio e invitarla a far annullare in autotutela l'aggiudicazione. Chiarimenti che già avevo richiesto alcune settimane fa senza però ottenere risposte e riscontri. Sbandierano la trasparenza e poi negano ad un consigliere comunale l'accesso agli atti di gara, rimpallando tutto alla Stazione Unica Appaltante della Provincia di Frosinone.
*Consigliere comunale di Cassino
Articolo precedente
Pullman esce fuori strada, paura sulla provinciale di AusoniaArticolo successivo
E adesso un osservatorio comunale per la sicurezza nei luoghi di lavoro