Economia - Agli operai è stato proposto di andare a lavorare a Sochaux, in Francia. Secondo la Uilm a Cassino c'è un forte pressing sui lavoratori per mandarli nelle fabbriche della Peugeot. Netta la replica da parte di Stellantis: "Non corrisponde a verità che i colleghi siano stati nei giorni scorsi incoraggiati in modo insistente ad aderire, l'offerta è su base volontaria"
Nello stabilimento Stellantis di Cassino continua a tenere banco il caso delle trasferte in Francia. Nella sostanza dei fatti, come ormai noto, la dirigenza aziendale ha proposto agli operai che oggi sono in regime di ‘solidarietà’ di poter andare in trasferta in altri stabilimenti del gruppo, ed in particolar modo a Sochaux, in Francia, dove si producono le vetture a marchio Peugeot. Si tratta di adesioni volontarie, ad oggi se ne contano meno di venti, e i trasfertisti oltre a poter guadagnare uno stipendio pieno non decurtato dagli ammortizzatori sociali, avranno anche un’indennità di 130 euro per vitto e alloggio.
Negli ultimi giorni, però, sulle bacheche sindacali dello stabilimento è apparso un volantino a firma della Uilm secondo cui la dirigenza aziendale starebbe facendo un pressing molto forte sui lavoratori per incentivarli a mandarli in trasferta. Come spiega il segretario provinciale della Uilm Gennaro D’Avino “l’azienda sta chiedendo a tappeto, lavoratore per lavoratore di accettare la trasferta in Francia proposta dalla dirigenza aziendale in maniera unilaterale, per chi non accetta c’è il rischio di essere collocato in solidarietà con nessun futuro all’interno dell’azienda”. Sempre per la Uilm è importante portare alla luce tale situazione perché “chi rimane in silenzio è complice”.
Va però precisato che i contratti di solidarietà sono già attivi e dunque è scontato che chi non va in trasferta non può lavorare tutti i giorni ma in regime di ‘solidarietà’ a rotazione. A far chiarezza su questo punto e più in generale sulla polemica che si è venuta a creare a proposito delle trasferte in Francia è direttamente l’azienda che con una nota diramata da un portavoce di Stellantis spiega: “Con riferimento alle notizie circolate in questi giorni presso lo stabilimento di Cassino relative a presunte richieste ai propri dipendenti di trasferirsi a Sochaux in Francia, Stellantis desidera precisare che questa possibilità - cioè quella di lavorare in un altro stabilimento del Gruppo - viene offerta sempre e solo su base volontaria, a sostegno in modo importante del salario dei colleghi e delle colleghe che si trovano momentaneamente in cassa integrazione o in contratto di solidarietà.
Complessivamente, sono circa 160 i lavoratori di Cassino attualmente impegnati in varie trasferte in altri stabilimenti del Gruppo, di cui circa una ventina hanno aderito all’inizio del mese a una offerta aziendale di trasferta a Sochaux. Al momento non sono previste offerte analoghe per andare in Francia e non corrisponde a verità che i colleghi siano stati nei giorni scorsi incoraggiati in modo insistente ad aderire.
Intanto, sempre all’interno dello stabilimento Stellantis, nelle scorse ore è esplosa anche un’altra polemica e si è rischiato un altro sciopero come avvenne nelle scorse settimane per lamentare i carichi di lavoro. In questa circostanza è bastata invece una sospensione di circa un quarto d’ora al reparto presse per poi tornare alla normalità. Nella sostanza dei fatti gli operai a seguito delle avverse condizioni di lavoro sono usciti tutti in protesta per manifestare la loro disapprovazione perché l’impianto di raffrescamento era spento.
“Successivamente, dopo la protesta di tutti i lavoratori, finalmente l'azienda si è decisa di avviare l’impianto di condizionamento e permettere ai lavoratori di riprendere la produzione” spiega sempre il segretario provinciale della Uilm Gennaro D’Avino che poi aggiunge: “È impensabile che con le attuali temperature elevate, Stellantis assuma un atteggiamento del genere, mettendo a rischio la salute delle lavoratrici e dei lavoratori”.
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