Polizia sott'organico, l'allarme del Silp-Cgil

Cronaca - Angelo Di Paola: "Con i 40 agenti che vanno in pensione entro l’anno, in Ciociaria ci sarà un saldo negativo di 21 poliziotti in meno, tutto questo mentre le richieste di sicurezza e le incombenze degli operatori di polizia sono in crescita"

Polizia sott'organico, l'allarme del Silp-Cgil
di Redazione - Pubblicato: 07-05-2024 17:18 - Tempo di lettura 2 minuti

"Alla data del 31 dicembre 2023 le carenze organiche complessive della Polizia di Stato ammontavano a 10.271 unità, pari al 9% della dotazione organica prevista dalla legge, risultante dalla differenza tra una dotazione organica pari a 109.408 unità e una forza effettiva pari a 99.137 unità. Questi sono dati ufficiali del Dipartimento della pubblica sicurezza, una situazione che riverbera anche nella nostra provincia in virtù del fatto che le assegnazioni di nuovi agenti sono poche e tanti sono i pensionati".

A parlare è Angelo Di Paola del Silp-Cgil, che accende i riflettori anche sulla Ciociaria e dice: "Basti pensare, per tornare a parlare di numeri, che con i prossimi trasferimenti di pertinenza dipartimentale previsti entro l'estate, nella provincia di Frosinone arriveranno soltanto 10 poliziotti appartenenti ai ruoli agenti e assistenti, nonostante richieste molto più alte provenienti dal territorio. Le precedenti assegnazioni di altri 9 lavoratori di polizia e i 40 che vanno in pensione entro l’anno danno un saldo negativo, circa 21 poliziotti in meno in provincia, mentre le richieste di sicurezza e le incombenze degli operatori di polizia sono in crescita.

La necessità di incrementare l’organico riguarda non solo la Questura e i Commissariati, ma interessa le specialità come Stradale, Ferroviaria e Postale, tutti quei presidi di sicurezza che garantiscono ogni giorno il controllo del territorio e la prevenzione dei reati. 

Il fenomeno della carenza di personale, che riguarda anche le altre forze di polizia, si unisce all'elevata età media che si avvicina ai 50 anni. Il governo in carica, contraddicendo le promesse fatte, non ha mostrato le dovute attenzioni per il comparto sicurezza: zero assunzioni straordinarie, zero investimenti, risorse inadeguate per il rinnovo del contratto di lavoro che le lavoratrici e i lavoratori in divisa aspettano ormai da oltre 850 giorni. A ciò vanno aggiunti i fortissimi ritardi con cui si pagano straordinari e missioni, occorrono mesi, e in alcuni casi anni, per liquidare queste indennità che evidenziano grosse criticità a livello centrale, e non periferico. Malgrado queste problematiche l’impegno dei lavoratori di polizia non viene meno e deve quindi essere premiato con maggiori e continue attenzioni.
Facciamo appello alla comunità civile, alla politica locale, ai parlamentari eletti nel nostro territorio affinché facciano la propria parte a tutti i livelli per esercitare pressione nei confronti del Parlamento e del Governo.

Una idea di fondo, poi, ci preoccupa: quella che sembrerebbe una strisciante militarizzazione della sicurezza, che parrebbe far perdere la sua funzione civile sancita dalla legge 121/81, facendo tornare indietro le lancette del tempo di più di 40 anni. Un quadro a cui poniamo una cornice critica che potrà concretizzarsi anche in una mobilitazione a livello nazionale, se necessario, così come già avvenuto nel recente passato e con qualsiasi governo, senza badare al colore politico dell’esecutivo in quel momento in carica.





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