Costi dell'acqua, la battaglia che Buongiovanni e De Sanctis possono combattere insieme

Politica - Sono anni che sento parlare di guerra ad Acea, di lotta contro Acea, di cause contro Acea, per favore non strumentalizziamo le difficoltà delle famiglie, non parliamo più di Acea ma dei costi dell’acqua, e facciamolo insieme ad Acea perché ci deve essere un limite a tutto sia al guadagno che alle sofferenze.

Costi dell'acqua, la battaglia che Buongiovanni e De Sanctis possono combattere insieme
di autore Lello Valente - Pubblicato: 03-04-2024 17:47 - Tempo di lettura 3 minuti

La politica deve saper affrontare temi che riguardano la vita quotidiana delle famiglie, prima di pensare all’isola pedonale, alle grandi opere bisogna pensare alla dignità di quelle tantissime famiglie che non riescono a far fronte  al pagamento dei bisogni primari della vita civile. Parlo del costo esorbitante del bene primario per eccellenza: l’acqua.

Sono anni che sento parlare di guerra ad Acea, di lotta contro Acea, di cause contro Acea, per favore non strumentalizziamo le difficoltà delle famiglie, non parliamo più di Acea ma dei costi dell’acqua, e facciamolo insieme ad Acea perché ci deve essere un limite a tutto sia al guadagno che alle sofferenze. Il compito della politica deve essere quello di mediare tra gli interessi di pochi e gli interessi della collettività e sembra che stia rinunciando a questo ruolo e stia scivolando verso l’inconsistenza.

Cavilli, costi medi, approvazione di costi, tutte cose che con la forza di volontà si devono superare perché non è possibile che la politica si debba piegare difronte al profitto senza tener conto della dignità delle persone.

Questa non è più politica quando ci sono famiglie che non possono pagare l’acqua e con lo stesso prodotto altri lucrano abbondantemente   realizzando sontuose plusvalenze, questa è la negazione della politica.

Cassino vive una situazione paradossale, abbiamo l’acqua sotto i nostri piedi, la mandiamo in Campania dove la nostra acqua viene venduta ad un prezzo molto più basso di quanto la paghiamo noi a Cassino, e ne abbiamo talmente tanta che la lasciamo utilizzare ad Acea per soddisfare i bisogni di altri Comuni, ma per i cassinati nessun vantaggio.

E’ una battaglia di civiltà, un dovere della politica di avere maggiore attenzione verso le famiglie, perché sono pochi quelli che passeggiano sulla nuova isola pedonale, la stragrande maggioranza delle famiglie rimane in casa ed ha difficoltà a pagare le bollette dell’acqua sempre più care.

La debolezza della politica è tutta questa, e nonostante un referendum sull’acqua pubblica ancora oggi la politica tutta rimane inerme dinanzi ai grandi speculatori sulla pelle delle famiglie.

L’acqua di Cassino è nostra, ne subiamo solo tutte le conseguenze negative senza alcun beneficio. Manca una visione di prospettiva, nel PNRR si potevano rifare gli acquedotti ed abbiamo perso una grande occasione, almeno cerchiamo di incontrare Acea per un sano confronto per ridurre il costo dell’acqua.

La politica non si faccia beffa delle difficoltà delle famiglie, una politica per la gente, per le famiglie non può non occuparsi di un bene essenziale come l’acqua.

In cinque anni questa amministrazione non si è occupata minimamente di questa annosa situazione, nonostante i proclami elettorali. La speranza è riposta in chi ha alle spalle una formazione che parte dalle due colonne del Codice di Camaldoli, “l’armonia sociale ed il bene comune”; spero che  Arturo Buongiovanni accolga questo appello in favore di una politica seria sui bisogni delle famiglie e si possa costruire qualcosa di positivo anche con chi in passato ha condotto battaglie sull’acqua pubblica come Renato De Sanctis. Sui bisogni delle famiglie non ci si può dividere in base ai colori.





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