Sparatoria a Frosinone, la verità nelle telecamere

Cronaca - L'onorevole ed ex sindaco del Capoluogo Nicola Ottaviani fa il punto: "I dispositivi di videosorveglianza installati dal Comune alcuni anni fa, attraverso il progetto “città in video”, si sono rivelati fondamentali per la repressione del crimine"

Sparatoria a Frosinone, la verità nelle telecamere
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 11-03-2024 12:48 - Tempo di lettura 3 minuti

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Nella serata del 9 marzo alle ore 19:20 circa, personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e della Squadra Mobile della Questura di Frosinone interveniva nel cuore del centro cittadino ciociaro, presso un noto locale della zona dove, poco prima, era stata segnalata l’esplosione di colpi di arma da fuoco con persone ferite.

Sul posto, veniva constatata la presenza di un uomo gravemente ferito, deceduto poco dopo, risultato essere un cittadino albanese di anni 27, ed altri tre connazionali, anch’essi raggiunti da colpi di arma da fuoco; per tutti si è reso necessario l’intervento del personale sanitario.

Nella circostanza, i poliziotti della Squadra Mobile, presa visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza dell’esercizio commerciale e della città, appuravano che i tre feriti e il deceduto erano giunti al locale appiedati, dopo aver parcheggiato i veicoli in loro uso nelle vicinanze del bar.

Come ricostruito dagli investigatori, i quattro si avvicinavano ad un tavolo dove erano già seduti altri connazionali, uno dei quali, per ragioni al vaglio degli operatori intervenuti, estraeva un’arma da fuoco ed esplodeva diversi colpi verso i componenti del gruppo appena giunto.

A seguito di attività di indagine, corroborata dalla visione dei sistemi di videosorveglianza, dall’acquisizione di informazioni funzionali alla ricostruzione della scena del crimine e dal materiale repertato dagli specialisti del Gabinetto Provinciale Polizia Scientifica di Frosinone e del Gabinetto Interregionale Polizia Scientifica di Roma, si addiveniva alla identificazione del presunto autore dell’atto delittuoso. I poliziotti della Squadra Mobile, quindi, si ponevano alla ricerca del predetto il quale, sentendosi accerchiato, si presentava pressi gli Uffici della Questura accompagnato dal legale di fiducia. 

Al termine, l’uomo, dell’età di ventitré anni, veniva tratto in arresto con l'accusa di omicidio e triplice tentato omicidio, quindi, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, condotto presso la Casa Circondariale di Frosinone.

LA NOTA DI OTTAVIANI

“Ancora una volta, le telecamere del sistema della videosorveglianza installate dal Comune di Frosinone, alcuni anni fa, attraverso il progetto “città in video”, si sono rivelate fondamentali per la repressione del crimine e per la tutela della pubblica sicurezza - ha dichiarato l’onorevole Nicola Ottaviani, ed ex Sindaco di Frosinone, Segretario della Commissione Bilancio della Camera - Con le oltre 750 telecamere presenti sulle piazze, sulle strade centrali e periferiche, Frosinone ha conseguito uno dei rapporti più alti in Italia, tra il numero di residenti e gli apparati di video ripresa pubblici.

Naturalmente le telecamere non possono prevenire le follie omicidiari, ma contribuiscono notevolmente a svolgere la funzione di deterrenza e di strumento investigativo a favore delle forze dell’ordine. Nel caso di via Aldo Moro, del resto, l’attività svolta dalla Questura di Frosinone ha portato ad individuare l’autore del crimine in pochissime ore, dimostrando come gli uomini a disposizione del Dott. Domenico Condello siano dotati di grande professionalità.

La direzione ed  il coordinamento effettuati da parte della Procura della Repubblica di Frosinone ed il supporto operativo della Prefettura hanno dimostrato la grande tenuta nel sistema della pubblica sicurezza. Rimane, tuttavia, da reprimere, in tutta la sua portata, la gravità del fenomeno della diffusione delle sostanze stupefacenti, soprattutto tra i giovani che, troppo spesso, risultano un mero strumento per la realizzazione di profitti illeciti da parte dei criminali, provenienti dall’esterno del tessuto sociale cittadino”.

 





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