Imprenditore nei guai per un esposto, in Appello sentenza ribaltata

Cronaca - L’esposto alla Procura della Repubblica di Cassino era giunto nella primavera del 2016, in piena campagna elettorale, pochi mesi prima del voto delle comunali. Quell’esposto portava la firma di Vincenzo De Luca, anche se poi si è chiarito che si trattava di un esposto anonimo. A difendere l'uomo gli avvocati Luigi Pascarella ed Andrea Pagliarella

Imprenditore nei guai per un esposto, in Appello sentenza ribaltata
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 11-03-2024 17:50 - Tempo di lettura 3 minuti

L’esposto alla Procura della Repubblica di Cassino era giunto nella primavera del 2016, in piena campagna elettorale, pochi mesi prima del voto delle comunali. Quell’esposto portava la firma di Vincenzo De Luca, anche se poi si è chiarito che si trattava di un esposto anonimo.

A  finire nel mirino era stato 50enne del cassinate, attivo nel commercio di autoveicoli e titolare di supermercato, che aveva la sua attività  su un’area che si estende su circa un ettaro, interamente di proprietà della sua famiglia.

Quell’esposto, inoltrato contemporaneamente all’Arpac, alla ASL e alla Forestale descriveva le attività svolte dall’imprenditore in questione come prive di autorizzazioni, insistenti su un’area la cui posizione catastale presentava irregolarità formali e con criticità relative allo smaltimento di rifiuti intesi come componenti auto dismessi.

Benché l’esposto si rivelerà poi di fatto anonimo, con il nome di De Luca utilizzato in modo fittizio, ne era derivata un’operazione portata avanti dalla Polizia su richiesta della Procura della Repubblica di Cassino. All’esito, l’intera area veniva sottoposta a sequestro e venivano catalogati veicoli e relativa documentazione ed anche uno yacht.

All’esito del giudizio di primo grado, il Tribunale di Cassino aveva emesso una sentenza di condanna nei confronti dell’imprenditore, obbligato alla bonifica dell’area in questione con termine per ottemperare e presentare relativa documentazione.

I legali dell’uomo, gli avvocati Luigi Pascarella ed Andrea Pagliarella hanno però impugnato  la sentenza dinanzi la Corte di Appello di Roma, che ha ora ribaltato  l’esito di primo grado assolvendo l’imprenditore. Nei giorni scorsi, la Corte di Appello medesima ha quindi ordinato il dissequestro definitivo dell’area con la completa  restituzione al titolare.
 





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