Economia - In 33 rischiano il posto di lavoro dopo la revoca dell'appalto da parte della dirigenza di Fca. A guidare la protesta Francesco Giangrande e Gennaro D'Avino della Uilm: "Pronti a denunciare Stellantis per attività antisindacale, ecco perché".
Grande adesione questa mattina allo sciopero indetto dai lavoratori della De Vizia: sono in 33 a rischiare il posto di lavoro dopo che la dirigenza di Stellantis ha comunicato la revoca dell’appalto che sarebbe invece scaduto il prossimo 31 dicembre.
Tra meno di un mese, il prossimo 14 marzo, rischia di consumarsi un altro dramma economico per 33 famiglie del territorio. Per questo motivo dalle 5.30 di questa mattina è scattato il presidio dei lavoratori con un’adesione pari al 100%.
Alla protesta, guidata dalla Uilm con il segretario provinciale Gennaro D’Avino in prima linea, hanno partecipato anche le rappresentanze sindacali delle ditte che lavorano all’interno di Stellantis: Atlas, Logitec, Tekno Service ed altre: tutte presenti a dare solidarietà ai lavoratori della De Vizia perché, come spiega D’Avino, “oggi è un problema che riguarda la De Vizia ma domani può verificarsi anche per gli altri”.
Spiega sempre il segretario provinciale della Uilm: “Questa mattina Stellantis ha disposto che i lavoratori interni dello stabilimenti fossero impiegati in quelle che sono le mansioni degli operai della De Vizia, questo rappresenta un atteggiamento antisindacale abbiamo infatti spiegato a Stellantis che se non avesse fermato quelle attività eravamo pronti a presentare una denuncia per attività antisindacale”.
Imponente lo schieramento delle forze dell’ordine dinanzi lo stabilimento per evitare disordini. I lavoratori annunciano che si andrà avanti ad oltranza nello sciopero.
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