Scuole al centro, si accende il dibattito. Lello Valente replica a Mario Costa

Opinioni - Dopo la presa di posizione dell'ex vice sindaco, arrivano le critiche: "Ai nuovi professori che tutto sanno e che non riescono proprio a guardare nella loro bisaccia dietro le spalle vorrei ricordare che quella fu una scelta della Democrazia Cristiana, ed  era molto più complessa, insieme alla delocalizzazione  era previsto un collegamento con un trenino. Caro Costa, apprezzo la tua coerenza che per me rimane un valore, ma certe lezioni eviterei di impartirle"

Scuole al centro, si accende il dibattito. Lello Valente replica a Mario Costa
di autore Lello Valente - Pubblicato: 23-02-2024 16:59 - Tempo di lettura 4 minuti

E così il mugnaio prese carta e penna ed inizio ad impartire lezioni, come nello stile dei vecchi comunisti. Hanno abbandonato le polacchine ed il tascapane, adesso indossano giacca e cravatta ma nel loro stile non cambia la sostanza, con la falce ti offendono e con il martello ti danno lezioni.

Sono sempre gli stessi che negli anni settanta sfilavano contro la Nato e contro l’Unione Europea ed oggi si travestono da professori di atlantismo e di europeismo, sono gli stessi che quando morivano i dissidenti nel Paese comunista agli ordini del PCUS facevano finta di non vedere e di non sapere, oggi sfilano nel ricordo di Naval'nyj e continuano a dare lezioni di libertà.

E così apriti cielo sulla proposta di Arturo Buongiovanni di riportare le scuole del campus della Folcara al centro di Cassino, professori di ogni livello che salgono in cattedra e danno lezioni dopo aver certificato  dei loro fallimenti politici.

E sono sempre gli stessi comunisti che negli anni ottanta facevano la battaglia contro la delocalizzazione delle scuole, gridavano alle speculazioni edilizie di alcune famiglie democristiane, oggi, come sempre fanno una giravolta di 360° e difendono quelle scelte che allora avversavano e scommettiamo che qualche speculazione sia dietro l’angolo?

L’avv. Arturo Buongiovanni ha posto un problema serio e reale, non so se la soluzione sia quella di riportare al centro le scuole, non ho la “verità” in tasca, ma far finta che non ci sia il problema della desertificazione della città è cosa da vecchio stalinismo.

Ai nuovi professori che tutto sanno e che non riescono proprio a guardare nella loro bisaccia dietro le spalle vorrei ricordare che quella fu una scelta della Democrazia Cristiana, ed  era molto più complessa e insieme alla delocalizzazione  era previsto un collegamento con un trenino, una specie di metro leggera, dal centro di piazza Garibaldi fino a servire con due fermate l’intera zona della Folcara.  Era Sindaco Antonio Ferrraro nel 1989 quando si individuò  questo collegamento ed era  sottosegretario al Bilancio con delega al CIPE il Sen Angelo Picano, che aveva previsto questo complesso progetto individuando anche i fondi. Poi con l’inizio di Mani Pulite e la fine della Prima Repubblica tutto è andato perso.

Rimane il problema di come collegare il centro della città al Campus, in cinque anni con la strada per il Campus sempre intasata e con gravi problemi del traffico nessuno se ne è occupato, se il compagno Costa ha una soluzione perchè non l’ha mai messa in campo o facciamo finta come al solito che il problema non esiste per poi salire sul carro di chi lo risolve?

Non esiste una ortodossia del pensiero unico, esiste un confronto civile sulle cose reali da fare, io ritornerei alla vecchia idea della DC, ma potrei essere condizionato o fazioso, si può condividere o meno un’idea ma definire “cervellotica” l’aver posto un problema reale è la riprova che aver cambiato l’abito non è servito perché  il monaco è rimasto sempre lo stesso.

Caro Costa, apprezzo la tua coerenza che per me rimane un valore, ma certe lezioni eviterei di impartirle perché il pulpito è sbagliato, da qual pulpito mi aspetterei solo un lungo percorso di scuse per aver creduto e sostenuto idee ed ideologia sconfitte dalla storia; quella scelta di delocalizzare era giusta ma ha creato dei problemi come  ha cerato dei problemi la chiusura del Corso della Repubblica per la quale manca ancora il piano del traffico, avete fatto come si dice “prima il cacio e poi i maccheroni”. Ma questo è nella bisaccia di dietro…

Sulle idee ci si può confrontare perché le soluzioni non hanno un colore politico servono alla gente, e nessuno può avere  la certezza che le proprie siano quelle giuste, ma è certamente un  metodo sbagliato esordire con  le offese definendo quella idea come “cervellotica” denota una fragilità strutturale nel non saper affrontare serenamente un confronto di idee. Ma  capisco, non siete abituati!





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