Tagliaferri non trova il candidato a Cassino e viene "promosso" a Roma

Politica - Dal circolo di FdI della città martire alle Scuderie del Quirinale: prestigioso incarico per il braccio destro di Arianna Meloni. Il quotidiano 'la Repubblica' parla di "amichettismo di destra" e intanto all'ombra dell'abbazia il partito è sempre più nel caos dopo il fallimento dell'ormai ex commissario

Tagliaferri non trova il candidato a Cassino e viene "promosso" a Roma
di Salvatore Trupiano - Pubblicato: 03-02-2024 10:58 - Tempo di lettura 3 minuti

Cassino? What's Cassino? Non lo ha ancora detto ma sicuramente lo avrà pensato Fabio Tagliaferri, meloniano di ferro, che, dall'altroieri, è il nuovo presidente di Ales la società in house del ministero della cultura nominato direttamente dal ministro Gennaro Sangiuliano.

L'ex assessore al comune di Frosinone, dato che si è già dimesso dal suo incarico, è stato anche indicato dal partito della Meloni di scegliere il candidato sindaco per la prossima consultazione amministrativa prevista per il prossimo giugno a Cassino. Ma come è andata? "Il suo compito - ha spiegato quando è stato nominato dall'onorevole e segretario del partito Massimo Ruspandini - è gestire esclusivamente questa fase che terminerà con le elezioni comunali della prossima primavera".

Ecco come è andata: ad inizio gennaio Tagliaferri ha presentato una lista di nomi di papabili sindaco di Cassino che, poi dovrà essere vagliata da un altro fedelissimo di Giorgia (ed Arianna) Meloni, ovvero il coordinatore regionale del partito onorevole Paolo Trancassini. Fabio Tagliaferri avrà sicuramente presentato la sua rosa di nomi ma, non ha risolto il problema della tenuta della coalizione di centro destra che dovrà tener testa allo strapotere dell'attuale sindaco di Cassino, Enzo Salera.

Lo si evince chiaramente dalla relazione che lo stesso Tagliaferri ha presentato al partito, in cui ha molto semplicemente scritto che Lega e Forza Italia se vogliono, possono presentare un loro candidato. Poco? Punti di  vista. Di sicuro, il coerente Fabio Tagliaferri da lunedì avrà altro a cui pensare che alle beghe all'ombra del monastero: ci sono musei, gallerie, siti protetti e persino le Scuderie del Quirinale da dirigere. Cassino può attendere.

E intanto sull'ormai ex commissario di FdI piovono critiche anche dal quotidiano la Repubblica che parla di "amichettismo di destra". Il motivo è presto detto: "Basta con l’amichettismo, con noi va avanti il merito", rivendicava solo pochi giorni fa la premier Giorgia Meloni parlando in televisione. Sarà per la prossima volta o quella dopo ancora, visto che al vertice della società in house del ministero della Cultura, la Ales, è stato scelto, appunto, Fabio Tagliaferri. Un amichettissimo di vecchia data, uomo fidato di Arianna Meloni a Frosinone e dintorni che da ieri è sia amministratore delegato sia presidente della S.p.a. che tra le altre cose gestisce le Scuderie del Quirinale"





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