Una straordinaria scoperta a Sant’Ambrogio sul Garigliano

Valle dei Santi - Il reperto archeologico rinvenuto dal professore Antonio Riccardi

Una straordinaria scoperta a Sant’Ambrogio sul Garigliano
di autore Francesca Messina - Pubblicato: 05-01-2024 17:38 - Tempo di lettura 3 minuti

Il reperto archeologico rinvenuto a Sant’Ambrogio sul Garigliano dal professore Antonio Riccardi, da sempre appassionato di archeologia, è un’importante frammento epigrafico. Lo studioso, il docente Angelo Nicosia insieme al dott. Carlo Molle, funzionario archeologo Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina, successivamente dopo la segnalazione da parte del prof. Riccardi, si sono recati sul posto per constatare il ritrovamento. Il reperto rinvenuto per l’importanza è stato oggetto di studio nel XVIII convegno “Le epigrafi della Valle di Comino” nel palazzo Ducale di Atina.

E’ stato il dott. Carlo Molle, funzionario archeologo Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina, a tenere una relazione dettagliata sull’importante ritrovamento effettuato a Sant’Ambrogio sul Garigliano. Il dott. Molle ha illustrato al numeroso pubblico presente al Palazzo Ducale di Atina gli aspetti tecnico-grafici dell’epigrafe realizzata su blocco di pietra locale della misura di circa cm 25x38. L’iscrizione risulta risalente all’età repubblicana databile, tra il secondo e il primo secolo avanti Cristo. Essa fa riferimento ad un Decurione di nome Balbus e richiama per contenuto e caratteristiche grafiche altre epigrafi del territorio di Esperia ed Interamna. In età repubblicana i decurioni erano funzionari che si occupavano dell’amministrazione delle colonie.  Da profondo conoscitore di epigrafia latina il dott. Molle ha definito il reperto “Un ritrovamento significativo per il comune di Sant’Ambrogio sul Garigliano e la storia locale”. Il prof. Antonio Riccardi ha affermato: “Il frammento epigrafico ritrovato proviene dal sito archeologico posto in prossimità della confluenza tra il fiume Gari e il fiume Liri, dove sicuramente sorgeva una “Villa rustica”.  Il mio auspicio è che in un prossimo futuro si possa effettuare una ricerca più approfondita supportata da una campagna di scavo che potrebbe riservare interessanti scoperte”.

Agli inizi degli anni Ottanta il sito archeologico, da cui proviene il frammento epigrafico, è stato individuato dal prof. Antonio Riccardi e studiato insieme alla prof.ssa Marisa Broccoli formata presso la Scuola Nazionale di Archeologia (Università “La Sapienza” di Roma). 

Successivamente lo studio è stato pubblicato nel libro “Sant’Ambrogio sul Garigliano dalle origini al XX secolo” ed. Caramanica.  Gli atti del convegno, tenutosi ad Atina, saranno pubblicati prossimamente dall’associazione “Genesi”.


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