Non solo la palazzina uffici: Stellantis si libera anche di quattro capannoni

Economia - Dismesso il nuovo reparto della verniciatura, l'ex Itca, finizione e lastratura. Trattative avviate con un imprenditore dell'Alto Casertano, sfuma la possibilità di vendere lo storico palazzo dello stabilimento ad Amazon. Tra gli operai c'è preoccupazione sul futuro dello stabilimento

Non solo la palazzina uffici: Stellantis si libera anche di quattro capannoni
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 05-11-2023 12:13 - Tempo di lettura 3 minuti

 

Non solo la palazzina uffici messa in vendita su un noto sito immobiliare al costo di 1,6 milioni di euro. Stellantis sta procedendo anche alla messa in vendita dei capannoni ex Itca 6 e 7. Quel che appare certo al momento, secondo quanto trapela da fonti interne alla fabbrica, è che oltre alla palazzina uffici, lo stabilimento Stellantis si libererà anche di altri quattro capannoni. In questo caso non ci sono annunci su siti immobiliari, ma le trattative ci sono. Al capannone ex Itca 7 sarebbe interessato un imprenditore dell’Alto Casertano. E non è la sola  vendita. Come spiega la rappresentante del sindacato di base FlmU-Cub Rita Di Fazio, la dismissione è iniziata già da alcuni mesi e i risultati concreti dovrebbero vedersi entro il 2024: “Il nuovo fabbricato della verniciatura costruito nel periodo di Marchionne dove si iniziava d utilizzare la vernice ad acqua ed oltre venti colori è in via di dismissione e gli operai sono stati trasferiti nel vecchio reparto della verniciatura. E’ bene ricordare che la nuova verniciatura, capannone realizzato con la collaborazione di Unicas, è costata 15 milioni di euro”. 

 

Altre novità riguardano il reparto della verniciatura: uni dei due reparti è stato già dismesso così come il reparto della finzione e quello CDC e della logistica. e tutti gli operai sono stati spostati al montaggio due.  “Ci troviamo di fronte al fatto che quattro reparti sono stati completamente dismessi e pronti per essere venduti e che la storica palazzina uffici è in vendita su un sito immobiliare. Con uno scenario del genere come si fa a non essere preoccupati e a temere un netto ridimensionamento di personale e di produzione se non addirittura la chiusura?” si domanda, e domanda la sindacalista.

 

Interrogativi ai quali al momento la dirigenza aziendale ha risposto fornendo rassicurazioni. E cioè che quella in atto è un semplice operazione immobiliare come avvenuto già in altri stabilimenti e che Cassino continuerà ad essere uno stabilimento premium e continuerà a produrre auto. Al momento sulle linee ci sono l’Alfa Giulia e il Suv Stelvio e da ultimo il Grecale della Maserati: nel 2025 dovrebbe poi partire il nuovo piano industriale. Per la Fim-Cisl è troppo tardi: “Nel 2024 senza un piano industriale rischiamo di non avere sufficienti ammortizzatori sociali, questi sono i veri problemi da affrontare non la vendita della palazzina” ha spiegato il segretario provinciale Mirko Marsella.

 

Tuttavia in fabbrica c’è preoccupazione per la dismissione in atto, mentre nel territorio c’è curiosità su quello che potrà diventare lo storico stabilimento Fiat. Chi acquisterà i capannoni dismessi? Per fare cosa? Quali insediamenti produttivi nasceranno? Al momento l’unica cosa certa è la dismissione ed è abbastanza certo che quei capannoni saranno venduti, ma sugli acquirenti ancora vige il riserbo, trapela solo l’interesse di alcuni imprenditori dell’Alto Casertano.

 

Per quel che riguarda la palazzina uffici, messa in vendita a 1,6 milioni di euro, ci sarebbe stato in un primo momento anche l’interesse da parte dell’Unicas ma sarebbe poi sfumato, così come la trattativa con Amazon. Lo ha detto il sindaco di Piedimonte Gioacchino Ferdinandi, che ieri ha rivelato: “Quando ho visto l’annuncio sul sito di vendite immobiliari sono rimasto sorpreso, significa che quelle trattative con Amazon che erano state avviate sono sfumate e sarebbe invece stato un bene per il territorio. In ogni caso credo che non ci sia assolutamente nulla di cui preoccuparsi. Quella palazzina era in disuso da diversi anni, ben venga, invece, un nuovo insediamento e una nuova realtà disposta ad investire”.

 

Nei prossimi giorni, intanto - entro e non oltre il mese di novembre - lo stabilimento Stellantis si prepara ad accogliere anche il nuovo direttore: gestirà la nuova fase della fabbrica e l’avvio dei nuovi modelli che dovrebbero andare sulle nuove piattaforme entro il 2025.





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