Pagelle - Exodus si conferma un'istituzione del territorio, Maccaro taglia la torta dei 33 anni e intanto grazie a lui nasce anche la casa di Willy. Luca Fardelli avvia un percorso lineare, Barbara Di Rollo, invece, ancora non ha deciso cosa fare da grande. I media nazionali accendono i riflettori su Stellantis, il presidente della Provincia ancora no
LUIGI MACCARO
La diocesi di Montecassino ormai da anni non c’è più. Lo storico stabilimento Fiat, oggi Stellantis, da mezzo secolo motore dell’economia del Lazio Meridionale, ha un futuro tutt’altro che idilliaco e sono molte le nubi all’orizzonte. Cassino non ha più suoi rappresentanti eletti in Parlamento: il vento del populismo ha spazzato via un terzo dei parlamentari e il collegio elettorale della città martire. Viviamo insomma in un’epoca di tante incertezze e di pochi punti fermi. Un punto fermo, un'istituzione che in tre decenni si è costruita uno spazio sempre più importante ed autorevole è la comunità Exodus. Nei giorni scorsi ha compiuto 33 anni.
“Questo percorso - ha spiegato Luigi Maccaro - ci consente di guardarci indietro e osservare con una certa soddisfazione a questi oltre tre decenni, alle tante avventure nel campo della prevenzione, della cura e del reinserimento delle persone con gravi difficoltà. Ma questa storia ci impegna soprattutto a guardare al futuro, a continuare questo impegno, a cercare continuamente nuove possibilità per aiutare i ragazzi a non rovinarsi la vita, con la stessa speranza, con la stessa determinazione che hanno caratterizzato questi anni e che abbiamo imparato dal nostro fondatore”.
Luigi Maccaro non è solo il responsabile della comunità Exodus, è anche l’assessore alle politiche sociali del Comune di Cassino. Suo è il merito se la città di Cassino avrà un centro di aggregazione giovanile a San Bartolomeo. Tutti sanno che la casa di Willy è nata grazie ad un'intuizione dell’assessore, anche chi oggi corre a prendersi i meriti mentre Maccaro taglia con il sindaco Salera la torta per i 33 anni di Exodus.
VOTO 9
Come direbbe don Mazzi: “I folli aprono i sentieri che un domani saranno percorsi dai normali”
LUCA FARDELLI
Si tiene bene alla larga dalla caciara dei civici e del centrodestra. Non si fa vedere alle riunioni dove si lavora per costruire l’alternativa ad Enzo Salera. Fonti ben informate sostengono che stia già lavorando alle liste da schierare proprio al fianco del sindaco uscente. Con lo scenario che si va delineando in vista delle prossime elezioni comunali, Luca Fardelli ha capito che non c’è spazio per un terzo polo e che candidarsi contro Salera significherebbe candidarsi contro il Pd.
Lui che è uno dei massimi rappresentanti di Pensare Democratico sul territorio non può però permettersi il lusso di candidarsi contro il Pd. Al contempo le ruggini che ci sono state in questi anni con il sindaco Salera non possono lavarsi con un colpo di spugna, serve un percorso graduale, fatto soprattutto sui programmi, senza sbavature e senza cercare sempre i riflettori.
VOTO 8
A fari spenti sulla strada giusta
BARBARA DI ROLLO
Ha spiegato a chiare lettere che con il sindaco Salera e l’intera amministrazione non ci sono divergenze sul piano politico. Anzi, le opere importanti che si stanno realizzando, come la pedonalizzazione del corso e piazza Diamare, vedono un importante coinvolgimento di Barbara Di Rollo che si è adoperata per ottenere i fondi regionali. Poi, però, un po’ alla volta, ha preso le distanze dal primo cittadino che nulla ha fatto per smussare il suo carattere ed i suoi atteggiamenti che la presidente del Consiglio non ha gradito.
Divergenze personali che sono più che legittime ed è anche giusto, dopo cinque anni, maturare di cambiare compagni di avventura. Quello che invece non trova giustificazione, è l’ambiguità politica. Barbara Di Rollo è arrivata ad un bivio, ed è già in ritardo: o dimettersi, passare all’opposizione e iniziare legittimamente a lavorare con altri gruppi per le elezioni del 2024, oppure siglare la pace definitiva con il sindaco e con tutta la maggioranza.
VOTO 5
Tertium non datur
LUCA DI STEFANO
Nei giorni scorsi, oltre alle cronache dei giornali locali, anche i media nazionali hanno acceso i riflettori sulla crisi Stellantis. Il Giornale ha mandato un suo inviato sul posto per un reportage su quel che sta accadendo nella fabbrica più grande e importante della regione Lazio. Non solo lo smantellamento di interi capannoni ma anche la messa in vendita della palazzina uffici.
Dopo il danno, la beffa. In uno dei capannoni potrebbe nascere un termovalorizzatore. Su una delle aree liberatesi all’interno dello stabilimento, e più precisamente all’interno di uno dei capannoni dell’ex Itaca, avrebbe infatti messo l’attenzione il Politecnico di Torino: l’ex presidente della Provincia Antonio pompeo gli aveva affidato uno studio per individuare Politecnico i siti idonei ad ospitare tutti i tipi di impianto per il trattamento dei rifiuti. Si tratta, al momento, di sole indiscrezioni di stampa, ma ce n’è quanto basta per accendere i riflettori e mobilitare anche il mondo politico, soprattutto a livello provinciale, partendo dal presidente che su Stellantis, invece, non ha mai avvertito l’esigenza di dire nulla
VOTO 4
Il presidente non sta sul pezzo
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