A Montecassino i funerali "blindati" di dom Pietro Vittorelli

A Montecassino i funerali "blindati" di dom Pietro Vittorelli

CRONACA - Una partecipazione silenziosa e composta all’ultimo saluto al 191°successore di San Benedetto. Nessuna telecamera, vietate le riprese per quello che è stato un momento di raccoglimento e preghiera corale. L'Abate dom Luca: "Trovino silenzio le nostre parole, anche le parole dei nostri giudizi o delle nostre polemiche, e risuonino le parole della promessa di Dio, e insieme ad esse le parole della nostra preghiera"

di Francesca Messina

Si sono svolti oggi pomeriggio, martedì 17 ottobre, i funerali di dom Pietro Vittorelli, Abate emerito di Montecassino. Una partecipazione silenziosa e composta all’ultimo saluto al 191°successore di San Benedetto. Nessuna telecamera, vietate le riprese per quello che è stato un momento di raccoglimento e preghiera corale.

La Messa esequiale all’interno della Basilica Cattedrale è stata presieduta dall’Abate dom Luca Fallica e concelebrata da  abati e monaci che hanno voluto essere vicini alla Comunità monastica di Montecassino e ai familiari di dom Pietro. Presenti anche diversi sacerdoti.

Riportiamo qualche stralcio dell’omelia: “All’inizio della sua professione monastica – ha detto dom Luca -  come ogni monaco e monaca, nel giorno della professione, dom Pietro ha cantato il Suscipe, e ha pronunciato in latino queste parole del Salmo 118/119 che ora cito in italiano: «Accoglimi – o sostienimi – secondo la tua promessa e avrò vita, non deludere la mia speranza». Suscipe significa accoglimi, ma è preceduto dalla preposizione sub, che allude a un’accoglienza che viene fatta da sotto. La mano di Dio ci accoglie e nello stesso tempo ci sostiene, è come se ci afferrasse da sotto, o da sotto ci rimettesse in piedi, ci sostenesse, ci tornasse a dare vita. E dice il salmo: sostienimi secondo la tua promessa. È la tua promessa che mi accoglie, è la tua promessa che mi sostiene, è la tua promessa che mi fa stare in piedi. È la tua promessa che mi consente di sperare, che mi dona pace, gioia, vita. «È bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore». È bene aspettare e ascoltare in silenzio la sua promessa, che è sempre promessa di salvezza.

Quando noi proviamo a immaginare il giorno in cui saremo a nostra volta davanti al Signore, faccia a faccia, nell’ultimo e definitivo incontro, penso che tutti saremmo tentati di dire tante parole. Le parole dei nostri meriti, delle cose buone e belle che abbiamo realizzato; oppure le parole di pentimento e di richiesta di perdono per i nostri peccati. Ma il Signore ci chiederà anzitutto di attendere in silenzio per ascoltare la parola della sua promessa e della sua salvezza. Quella parola che abbiamo ascoltato nel Vangelo di Giovanni, ma che è eco, sintesi, culmine di tutte le parole del Vangelo: «Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Gv 6,39-40).

Al termine di questa celebrazione torneremo a cantare il Suscipe per d. Pietro, per consegnare la sua vita e la sua speranza nelle mani misericordiose di Dio, che non perdono nulla e nessuno.

È bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore. Trovino silenzio le nostre parole, anche le parole dei nostri giudizi o delle nostre polemiche, e risuonino piuttosto le parole della promessa di Dio, e insieme ad esse le parole della nostra preghiera, che affida e consegna dom Pietro all’incontro con il Signore, Padre e custode di ogni vita.

E siano, le parole di Dio – ha concluso dom Luca - e le nostre parole umane, anche parole di consolazione e di conforto per il fratello Massimo e per tutti i suoi cari”.

L’Abate emerito dom Pietro Vittorelli, era stato eletto 191° Abate di Montecassino nel 2007 e aveva poi lasciato l’incarico per motivi di salute nel 2013. Nel 2009 aveva accolto Papa Benedetto XVI nella sua Visita Pastorale alla città di Cassino e alla comunità monastica in Abbazia. Riposerà nel cimitero monastico adiacente la Basilica Cattedrale.





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