Cervaro discute di mafia con il generale Angelosanto: "Ogni città è potenzialmente vulnerabile"

Cervaro discute di mafia con il generale Angelosanto: "Ogni città è potenzialmente vulnerabile"
di autore Redazione - Pubblicato: 28-09-2023 00:00

TERRITORIO - Moderato dall’avvocato Otello Zambardi, l’incontro ha  sottolineato l'importanza della consapevolezza nella lotta contro la criminalità mafiosa

Il recente incontro avvenuto a Cervaro, nella scenografica cornice della Chiesa di Santa Maria Maggiore, ha rappresentato un significativo momento di riflessione e consapevolezza sulla diffusione e l'evoluzione della criminalità mafiosa, mettendo in evidenza la sua pervasività e la sua adattabilità nel contesto contemporaneo. Ospite principale dell’evento è stato il Generale C.A. Pasquale Angelosanto, attuale comandante del Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri e figura di spicco nel campo della lotta alla criminalità organizzata.

Questo convegno, accuratamente organizzato dal Prof. Mario Musilli, presidente dell'associazione culturale 'Il Cenacolo', dal Dott. Gaetano de Angelis-Curtis, presidente del 'Centro documentazione e studi cassinati', ha posto l'attenzione su uno dei temi più gravi e attuali della nostra società: "La criminalità mafiosa come minaccia per la sicurezza nazionale".

Il Generale Angelosanto ha sottolineato come nessun territorio sia al riparo: "Possono arrivare in qualsiasi comune a seconda degli interessi dell’organizzazione mafiosa". I numerosi studenti cervaresi hanno potuto così cogliere l'occasione per comprendere quanto sia cruciale mantenere una costante vigilanza, promuovendo l'informazione e la consapevolezza su un fenomeno tanto preoccupante.

Le mafie, nel tempo, hanno subito una profonda trasformazione. Da entità strettamente legate a prassi parassitarie del territorio, sono mutate in strutture complesse con veste imprenditoriale. "Le organizzazioni mafiose", ha dichiarato Angelosanto, "hanno acquisito l'abilità di infiltrarsi non solo nelle attività illecite, come il traffico di stupefacenti, ma anche in settori legali dell'economia".

Un salto di qualità evidente, che si traduce in un rapporto sempre più stretto e pericoloso con le amministrazioni locali. L'imprenditore diventa l'intermediario, il garante di questo legame nefasto, spesso manifestandosi in diverse forme, da vittima a complice. In questo modo, diverse facce dell'imprenditoria si trasformano nei rappresentanti pubblici delle organizzazioni mafiose.

Una volta guadagnato il controllo dell'economia e del mercato del lavoro locale, queste organizzazioni aspirano a penetrare nelle amministrazioni comunali, con l’obiettivo di acquisire commesse, appalti e forniture. Il Generale Angelosanto ha esposto come questo processo corruttivo permetta alle organizzazioni mafiose di stringere alleanze con la politica locale, influenzando le decisioni e compromettendo la stabilità delle istituzioni, in un ciclo di reciproco vantaggio alimentato dalla corruzione e dalla ricerca di consenso.

La partecipazione degli studenti ha sottolineato l'importanza di diffondere la consapevolezza e la conoscenza di tali fenomeni criminogeni tra le nuove generazioni, sottolineando come la formazione e l'informazione siano strumenti chiave nella lotta alla criminalità organizzata. L'evento ha gettato luce su un problema che è fondamentale affrontare con determinazione, consapevolezza e unità, in quanto la criminalità mafiosa è una realtà insidiosa che può colpire ogni comunità, compromettendo la sicurezza e il benessere collettivo.





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