Giornata Mondiale dell'Alzheimer ad Atina. Fernando Miele: "I malati non sono soli"

Giornata Mondiale dell'Alzheimer ad Atina. Fernando Miele: "I malati non sono soli"
di autore Redazione - Pubblicato: 18-09-2023 00:00

TERRITORIO - L'evento è organizzato dall'Ass.ne La Rosa di Cassino ed è in programma il 21 settembre alle ore 10

"Ho già detto nei precedenti incontri - spiega Fernando Miele presidente dell'Associazione La Rosa di Cassino per lo sviluppo delle risorse APS - che non mi ritengo un relatore, ne politico , tanto meno sanitario; sono una persona con una spina dolorosa come tante che hanno un loro familiare colpito dall'Alzheimer. Sono come una casa senza perfette fondazioni che sorreggono tutto il peso costruitoci sopra, in cambio, ho la forza che mi viene data dall'umiltà, educazione e volontà di vivere serenamente con il mio essere semplice e naturale. Pertanto prego tutti di perdonare i miei errori nell'esprimermi esponendo il mio pensiero su questo delicato tema che stiamo affrontando. L'evento della Giornata Mondiale dell'Alzheimer è stato istituita il 21 settembre 1994 dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dall'Adl (Alzheimer Disease International), iniziarono per diffondere le iniziative dedicate alla conoscenza di informazioni e di ricerca sulla malattia di Alzheimer e malattie degenerative. Purtroppo nel nostro paese il numero di malati di Alzheimer è continuamente in crescita.

Abbiamo dato il titolo a questo incontro "I MALATI NON SONO SOLI" perché il Giro della Ciociaria per l'Alzheimer, vuole avvicinare ancor di più le Istituzioni e Enti organizzativi , creando una sinergia con le famiglie e creando una vicinanza  emotiva, ma anche capire come far luce su una malattia di cui si parla molto e si conosce ancora troppo poco. L'Alzheimer amplifica la solitudine del malato e dei suoi familiari, è una pesantissima sensazione che al malato e i suoi assistenti danno nervosismo e agitazione.

I nostri incontri nel Giro della Ciociaria vogliono essere un contributo pratico con la raccolta di informazione,  e esperienze che ci vengono suggerite da tante famiglie durante la loro assistenza al malato, questo deve servire a fronteggiare la consapevolezza e la sensazione del malato e careviger di non essere isolati, in quanto la solitudine è altra difficoltà che va affrontata con moltissima attenzione e inserita nella prevenzione. La solitudine rappresenta il male di chi si sente solo, di non avere amici e meno persone su cui fare affidamento, Vi è anche chi vive nella dimensione del sentirsi dimenticato, invisibile e ignorato. Oggi si conosce bene la differenza tra solitudine depressiva e mentalità solitaria? Si può avere amore per spendere del tempo a non vedere soffrire chi sentimentalmente soffre, non essere nella folla festosa e, nello stesso tempo quello che vuole, è di rimanere nella solitudine?

Sempre più ascoltiamo disavventure di persone sole che a volte finiscono  mala sorte, senza alcuno aiuto. Molto di più dovrebbero fare le istituzioni umanitarie evitare incidenti e modi invivibili di persone sole che a volte commettono errori irreparabili.
Prendersi cura di un malato, significa intraprendere un viaggio insieme a lui o lei, solo chi è vicino può capire. ascoltare il malato anche se non ti guarda, non ti ascolta, non u fa sentire la sua voce. Dobbiamo provare a comprendere le esigenze di un malato immedesimandoci nel suo vissuto e trovare delle soluzioni per diminuire il più possibile i sacrifici durante il corso della malattia. Il Giro della Ciociaria camminare, conoscere e adoperarsi non è solo per 1g1a malati, maggiormente è per coloro che stanno invecchiando e a persone che è stata diagnosticata la difficile malattia. Non è affatto sereno comunicare dati di previsioni di questo male, abbiamo nel mondo 50 milioni di casi di Alzheimer e si prevede che nel 2050 saranno 150 milioni, in Italia si contano 1l milione e trecentomila casi con una prevedibilità di raddoppio nel 2050. La maggior parte colpite sono le donne con il 74%dei casi e , trai 75/ 80 anni è il 50%. La demenza purtroppo risulta la settima causa di morte in tutto il mondo ,il dramma è, che la maggior parte delle persone con demenza deve ancora ricevere una diagnosi, oltre ad una assistenza di prevenzione completa e continua, è qui che necessita una revisione delle risorse erogate alle famiglie. Queste percentuali di previsioni ci devono far riflettere per la nostra prevenzione, deve essere un'importanza prioritaria e indispensabile.

La demenza è una patologia correlata con l'età, la sua variabilità fa sì che spesso non fa pensare a una diagnosi, dando conseguenze per una mancata tempestiva misura terapeutica utile a ritardare l'evoluzione o ad alleviare i sintomi. malattia: oltre la storia della genetica familiare, è da evidenziare altri fattori che possano causare il rischio di essere colpiti dal brutto male per esempio: i ripetuti stili di vita scorretti, il fumo, l'alcool, la droga e una scarsa attività fisica; quest'ultima non per forza è necessario frequentare una palestra per svolgere un'attività fisica, basta curare il proprio orto, il giardino, mezzora di bicicletta, una passeggiata in compagnia, giocare a bocce,  a carte, anche leggere molto è un'ottima attività fisica forse la migliore per tenere in attività il nostro cervello. I fattori di rischio possono essere modificati e non modificabili, modificati come già detto, evitando cose nocive e fare attività fisica; non modificabili sono: l'età , la familiarità.


L'Alzheimer cambierà la vita anche a chi è vicino al malato, per evitare che la quotidianità non si trasformi in una cosa impossibile da affrontare, è necessario avere alcuni atteggiamenti comportamentali e semplici accorgimenti pratici da adottare, per esempio: dare loro spazi necessari come un giardino, una balconata fiorita , libri , quadri, attrezzi dei loro vecchi mestieri, piccoli atti d'amore come la preparazione della tavola dove ricevono i pasti, magari con cose da loro sempre desiderate. Infine posso aggiungere che l'Alzheimer non può e non deve portare via a nessuno la capacità di emozionarsi e sentire il bisogno di essere amato, dobbiamo avere sempre presente che davanti a noi ce la persona che amiamo e che ci ha amato. Tutto questo è Terapia!!"

Fernando Miele





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