IL FATTO - Il simposio, di altissimo livello scientifico si è articolato in due affollate sessione, la prima della quale, durante quella antimeridiana, ha effettuato un focus sulla colecistectomia e la seconda, nel pomeriggio ha tentato di rispondere ad un quesito che insegue ancora la chirurgia italiana e moderna: “La Laparoscopia è ancora un capitolo aperto”. Tutti i dettagli
Ha ottenuto il successo che meritava, in termini di contenuti e di attenta e qualificata partecipazione il convegno che, organizzato dal chirurgo Sergio Corelli, ha reso l’ospedale “Santa Scolastica di Cassino”, almeno per qualche ora, la capitale della laparoscopia. Le evoluzioni in corso di questa innovativa tecnica chirurgica sono state ampiamente sviscerate nel corso di un’attesa giornata di studi che, dal titolo “Laparoscopia: cosa è cambiato?”, è stata ospitata presso la sala conferenza del nosocomio di via San Pasquale. Il simposio, di altissimo livello scientifico si è articolato in due affollate sessione, la prima della quale, durante quella antimeridiana, ha effettuato un focus sulla colecistectomia e la sec onda, nel pomeriggio, ha tentato di rispondere ad un quesito che insegue ancora la chirurgia italiana e moderna: “La Laparoscopia è ancora un capitolo aperto”.
I lavori, in considerazione dell’attualità del tema prescelto, ha registrato la partecipazione di numerosi medici, non solo chirurghi ma anche (oltre a tantissimi giovanissimi infermieri professionali) rianimatori, anestesisti e geriatri a conferma della multidisciplinarietà dell’importanza dell’utilizzo della tecnica laparoscopica – applicata non più soltanto alla chirurgia d’elezione ma anche a quella dell’urgenza – e della necessità di consolidare una rete tra i diversi ospedali della provincia di Frosinone e, al loro interno, tra le più disparate divisioni mediche. Questa “mission” del convegno è stata apprezzata non poco dall’apprezzato direttore sanitario Mario Fabi dell’ospedale cassinate, dal direttore del dipartimento “Area chirurgica” dell’Asl di Frosinone, Eugenio Maria Giangrande e della stessa direzione generale dell’Asl ciociara che, insieme alla “Staf” del professor Franco Crucitti, ha patrocinato l’intero e complesso momento di confronto.
Era stato inaugurato dal sindaco di Cassino, Enzo Salera, che sempre attento a queste dinamiche in grado di migliorare l’offerta sanitaria pubblica, ha sottolineato l’importanza di questi momenti informativi rimarcando come per il Santa Scolastica la strada da compiere è ancora tanta: “Quando sono stato eletto nel 2019 trovai le sale operatorie chiuse e fortunatamente la situazione, nonostante la carenza di mezzi e del personale medico, è migliorata- ha esordito nel suo intervento video ilo sindaco di Cassino - L’ospedale produce numeri importanti, serve un territorio su cui vivono 120 mila persone ma l’emergenza è sempre rappresentata dagli organici sottostimati. Continueremo a batterci su questo versante e vogliamo continuare a farlo ulteriormente quando si registrano un orgoglio ed una passione di medici, di diversa estrazione, capaci e desiderosi di mettersi in rete per aggiornarsi su una tecnica, quella laparoscopica, che sta già permettendo di ridurrei giorni di degenza dei pazienti e, di conseguenza, di conseguire innegabili vantaggi di economici in termini di risparmio”.
L’evento scientifico e culturale è stato positivamente caratterizzato da quello che è considerato unanimemente uno dei “padri” italiani della laparoscopia, il professor Francesco Corcione. Ha avuto il merito di estendere e di applicare questa nuova tecnica prima alla chirurgia elettiva e poi a quella d’urgenza e – come ribadito nell’intervento video allegato - di elaborare contestualmente rivoluzionari protocolli grazie ai quali moltissimi specialisti in Italia si sono avvicinati a questo nuovo approccio operativo sul paziente.
“Come fa a non essere felice un capo dipartimento vedere insieme tanti primari, medici e infermieri interessati a crescere, mettersi in gioco, progredire e fare rete – ha aggiunto il direttore dell’“Area chirurgica” dell’Asl di Frosinone, Eugenio Maria Giangrande – Questo convegno mi rassicura di un aspetto: quella di Cassino e dell’Asl di Frosinone è una chirurgia viva che nei tre ospedali aziendali sta ottenendo numeri importanti, molto di più, in proporzione, ad un’Asl di Roma. La formazione e la sensibilizzazione servono per conseguire risultati sempre migliori in attesa alla nostra utenza che sono i cittadini”.
Il congresso del “Santa Scolastica” si è rivelato ricco di contenuti in quanto diversi studi scientifici accreditati hanno evidenziato come l’intervento chirurgico laparoscopico, mirato e precoce, sia sempre più in grado di ridurre notevolmente i tassi di mortalità e morbilità a favore del cosiddetto paziente fragile alle prese con percorsi multidisciplinari. Che il ruolo della squadra sia fondamentale l’ha ribadito il presidente del congresso, il chirurgo Sergio Corelli: “La laparoscopia è una tecnica consolidata e, nonostante ciò, sta cambiando pelle nel senso che ora è applicata non più nella chirurgia d’elezione ma quella d’urgenza e robotica. E’ stato un onore avere come relatore illustre il professor Corcione che ha insegnato questo affascinante mestiere a me e tanti altri colleghi. Ci ha fatto piacere che a partecipare ai lavori siano stati anche diversi rianimatori, anestesisti, cardiologi, geriatri perché siamo convinti – ha concluso il presidente del convegno – che la multidisciplinarietà diminuisce il rischio clinico”.
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