EVENTI - Il convegno rivolto a medici ed infermieri al via questa mattina nell'ospedale di Cassino
Cassino, almeno per un giorno, sarà la capitale italiana della laparoscopia. Gli sviluppi e le evoluzioni di questa innovativa tecnica chirurgica – nata agli inizi del Novecento ma utilizzata per la prima volta nel 1987 dal chirurgo francese Philippe Mouret per compiere un intervento di colecistectomia – saranno illustrati nel corso di un’attesa giornata di studi che, dal titolo “Laparoscopia: cosa è cambiato?”, è in programma giovedì 7 settembre 2023, dalle ore 9, presso l’ospedale “Santa Scolastica” di Cassino.
L’evento scientifico e culturale sarà nobilitato dalla partecipazione di uno dei “padri” italiani della laparoscopia, il professor Francesco Corcione, capace di estendere e di applicare questa nuova tecnica prima alla chirurgia elettiva e poi a quella d’urgenza e di elaborare contestualmente rivoluzionari protocolli, autentiche “procedure standardizzate” grazie alle quali moltissimi specialisti in Italia si sono avvicinati a questo nuovo approccio operativo sul paziente.
Il convegno del “Santa Scolastica”, organizzato dal medico chirurgo Sergio Corelli con il fattivo sostegno della direttore sanitario Mario Fabi dell’ospedale cassinate, del direttore del dipartimento “Area chirurgica” dell’Asl di Frosinone, Eugenio Maria Giangrande e della stessa direzione generale dell’Asl ciociara, è rivolto a medici ed infermieri e assegnerà 8 punti di credito per la formazione professionale. Sono attesi i più affermati specialisti e cattedratici, italiani e del comprensorio, sicuri protagonisti di due sessioni di assoluto livello scientifico.
La prima, in programma durante la mattinata, curata dai dottori Nicola Apice (Frosinone) e moderata da Bruno Bordone (Cassino) e Giovanni Casciaro (Teracina) , si annuncia un focus sulla Colecistectomia difficile laparoscopica. E’ la tecnica diventata ormai routinaria ed è eseguita dalla stragrande maggioranza dei chirurghi. Sebbene sia molto diffusa, non appare però scevra da complicanze che, purtroppo, si traducono in deficit importanti ed invalidanti per la vita del paziente. L’approccio chirurgico laparoscopico ha sostituito sempre più quello “Open”, ad oggi considerato unicamente una tecnica di salvataggio laddove siano presenti difficoltà che ostacolino la procedura mininvasiva. L’abbandono della tecnica tradizionale ha provocato, purtroppo, la mancanza nei giovani chirurghi della necessaria abilità. In loro soccorso è arrivata, appunto, la chirurgia laparoscopica sia per la realizzazione di interventi “limite”, sia nella gestione delle eventuali complicanze. Negli ultimi anni, , poi, è stato registrato un incremento dei pazienti fragili anziani sottoposti ad intervento chirurgico di Colecistectomia difficile, che risulta delicato e gravato da un alto tasso di complicanze
La seconda sessione del congresso , invece, dalle 14, (presidente Giuseppe Mezzetti di Sora), affronterà il tema cardine dell’intero momento di riflessione: la Chirurgia Laparoscopica nell’urgenza. Dall’intero mondo scientifico è considerato unanimemente un approccio avanzato, indubbiamente un traguardo, la fine di un percorso professionale che un chirurgo laparoscopico dovrebbe perseguire. L’urgenza è una chirurgia che va eseguita con prudenza e competenza perché piena di imprevisti, varianti e complicanze che devono essere gestite con la giusta padronanza e rapidità che solo un chirurgo esperto può mettere in campo. Non può essere la chirurgia del chirurgo di guardia che approccia laparoscopicamente un intervento in urgenza perché in quel momento non ha l’opportunità e non la giusta competenza.
Il congresso del “Santa Scolastica” è importante e ricco di contenuti in quanto diversi studi scientifici accreditati hanno evidenziato come l’intervento chirurgico laparoscopico mirato e precoce è sempre più in grado di ridurre notevolmente i tassi di mortalità e morbilità a favore del cosiddetto paziente fragile alle prese con percorsi multidisciplinari. Il momento di confronto di giovedì, inoltre, intende mettere in evidenza l’importanza dell’altissima professionalità Laparoscopica Dipartimentale. Si tratta di un ruolo chiave nel contribuire ad un ulteriore miglioramento dell’offerta aziendale dell’Asl di Frosinone nel settore. Rafforzando l’offerta chirurgica Laparoscopica con l’omogeneizzazione dei protocolli si intende perseguire nell’immediato futuro il potenziamento della comunicazione tra tutti i presidi ospedalieri coinvolgendo non solo i direttori delle Uoc ma anche le diverse figure multidisciplinari che collaborano a tal riguardo. Il ruolo della squadra è fondamentale e la chirurgia Laparoscopica, oltre a migliorare le competenze e le abilità dei singoli professionisti, è in grado di ottimizzare la gestione delle risorse disponibili ma anche acquisire le dovute competenze nella gestione delle innovazioni tecnologiche, inaugurare una gestione multidisciplinare con specialità affini che concorrono allo sviluppo di un percorso Laparoscopico a tutela della qualità dell’assistenza del paziente che, rispondendo ai protocolli nazionali che internazionali, sia sempre più efficace ed efficiente.
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