Castelnuovo Parano, appuntamento letterario con Giovanni Mancinone

Castelnuovo Parano, appuntamento letterario con Giovanni Mancinone
di autore Redazione - Pubblicato: 16-08-2023 00:00

IL FATTO - Giovedì 17 agosto alle ore 21 in piazza Minerva il giornalista presenterà il libro "Mostri. Quando non c'è più l'amore". Modera la collega Romina D'Aniello. L'orgoglio del sindaco Oreste De Bellis

Nella splendida piazza della Minerva di Castelnuovo Parano, l’amministrazione comunale ospiterà giovedì 17 agosto alle ore 21 la prima tappa del book tour laziale del giornalista Giovanni Mancinone, direttore del periodico castelnovese “Castelnuovo Oggi” che, dopo il successo del suo primo libro-inchiesta Molise criminale, si è cimentato nel nuovo lavoro letterario edito anch’ esso da Rubbettino Mostri. Quando non c'è più l'amore. Dieci storie di violenze, omicidi e tradimenti con la prefazione di Oria Gargano.

Introdurrà la serata culturale il primo cittadino di Castelnuovo Parano, l’ing. Oreste De Bellis che dichiara : “Abbiamo grande stima del nostro direttore Giovanni Mancinone, giornalista di grande capacità umana e professionale, i nostri piccoli alunni della scuola primaria comunale sono stati di recente premiati raggiungendo il primo gradino del podio del Premio Ambiente e Sport per la sezione giornalismo e ambiente patrocinato dal comune di Caserta grazie ad un lavoro didattico incentrato proprio sul libro Molise criminale, un percorso ben articolato e ben sviluppato, che ha portato nella nostra scuola un encomio che ci ha riempito di orgoglio”.
La serata letteraria si articolerà in un incontro-dibattito moderato dalla giornalista Romina D’Aniello che vedrà prendere parte al dialogo con l’autore il sindaco Oreste De Bellis, la dott.ssa Simona Maffei vice questore e dirigente del commissariato P. S. di Cassino, la docente universitaria Rosaria Belmonte, delegata alla cultura del comune di Coreno Ausonio.


“MOSTRI. Quando non c’è più l’amore. Dieci storie di violenze, omicidi e tradimenti”
Dieci capitoli, undici vittime. Le cronache raccontate in questo libro hanno in comune territori dove apparentemente il vivere è quieto e tutto è vicino. E vicini, troppo vicini sono gli assassini: tutti maschi. In comune tra le storie raccolte, indagate e raccontate da Giovanni Mancinone c’è anche un altro elemento.

Si poteva evitare. Bastava dire, non nascondere, non aspettare. In alcuni casi, ci sono colpe pubbliche. In tutti, segreti privati, nascosti per la paura di rompere la patina del quieto vivere. I pezzi di cronaca ignorano le differenze tra sud e nord, campagne e metropoli, poveri e ricchi, e compongono una unica storia, quella di un Paese nel quale le donne sono infinitamente più forti rispetto a soli pochi decenni fa, ma troppo spesso pagano la loro forza, la loro indipendenza, il loro “no”, con la vita. (Roberta Carlini - “inGenere.it”)


Una dopo l’altra le vicende scorrono, veloci e terribili, raccontando un maschilismo tossico e barbarico incapace di rispetto verso l’altra o l’altro. Dieci storie di femminicidi - e anche di un omminicidio - ripescate nelle cronache di una provincia placida e anonima compongono una sorta di mappa delle tante sfumature che assume la violenza sessista. Lo stile asciutto, quasi asettico, con cui Giovanni Mancinone descrive fatti turpi contribuisce a rendere più efficace l’affondo nelle oscurità dell’animo di uomini autori di violenze contro le loro partner.

Ma lo scrittore non si astiene dal giudizio e coglie le asimmetrie: c’è la vittima, che vuole fare le sue scelte, e c’è un uomo che glielo impedisce, uccidendola. Quasi sempre è un compagno che non sa accettare la conclusione di una relazione amorosa e l’autonomia femminile. Oltre cento donne ogni anno muoiono per femminicidio, una strage che continua a ripetersi, sempre con lo stesso copione. Sono utilissime, quindi, queste pagine che dimostrano l’importanza di andare oltre la superficie se vogliamo comprendere la radice del problema, che è una millenaria cultura maschilista e di sopraffazione. I ‘mostri’ sono tali non per una qualche eccezionalità, bensì per il rifiuto di emanciparsi da arcaici e comodi stereotipi.

La strada dell’autodeterminazione è stata dolorosa, complicata, contraddittoria. Ma le donne hanno sperimentato sulla propria pelle che è l’unica possibile per vivere in libertà. Gli uomini cominciano a capire che è un cammino da percorrere insieme perché è anche a loro vantaggio. E per questo libro, che ne è tangibile testimonianza, va ringraziato l’autore e il suo competente e lucido sguardo di giornalista. (Tiziana Bartolini - direttora “NOIDONNE” www.noidonne.org).


Una serata dedicata alla cultura ed anche alla riflessione alla quale ci invita il lavoro scritto dalla penna attenta del giornalista che analizza le cronache e le racconta, un momento di confronto su tematiche delicate che non possono essere lasciate sotto la polvere del tempo; nell’ambito dell’appuntamento letterario sarà presente anche un point librario della catena Giunti al Punto che vuole promuovere la lettura fin da piccoli mediante donazioni alle scuole ed ai reparti pediatria con l’iniziativa “Aiutaci a crescere. Regalaci un libro”.





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