ATENEO - Presentato ieri il piano strategico dell'Università degli Studi di Cassino: ai corsi delle magistrali la componente internazionale supera il 16%. Il calo generale degli iscritti non preoccupa, già pronti i nuovi corsi di laurea per crescere. Il rettore Dell'Isola: "La partecipazione al Pnrr ha portato l’ateneo ad essere protagonista in molti progetti"
Il Magnifico Rettore Marco Dell’Isola, la Rettrice Vicaria Giulia Orofino e i Prorettori funzionali alla Didattica Giovanni Betta, alla Ricerca Andrea Riggio e alla Gestione delle infrastrutture e dei servizi Francesco Iacoviello hanno presentato ieri al rettorato il Piano Strategico Unicas 2023-25, uno dei documenti programmatici più importanti dell’Ateneo.
Il Piano stabilisce infatti la visione strategica dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale per il triennio, individuando gli obiettivi da perseguire e le azioni ritenute di maggiore impatto per raggiungerli.
È un atto di indirizzo politico che testimonia la responsabilità dell’Ateneo nei confronti della crescita della società della conoscenza e il suo ruolo nella creazione di valore pubblico. Garantisce e stimola inoltre la condivisione dei processi di governo, interagendo con la comunità accademica e il territorio, in un’ottica di trasparenza.
Nonostante il calo degli ultimi anni, Unicas guarda al futuro con ottimismo e conta di aumentare sia gli immatricolati che gli iscritti, puntando su nuovi corsi di laurea come ad esempio quello in Scienze della Formazione Primaria che garantirà cento nuovi iscritti. Tra i primati da fare invidia ai grandi ateneo c'è quello degli studenti internazionali che alle lauree magistrali rappresentano il 16% del totale. Ad evidenziare altri punti di forza è stato il rettore Marco Dell'Isola, che ha evidenziato: "La partecipazione al Pnrr ha portato l’ateneo di Cassino ad essere protagonista in molti progetti, tra i tanti quello del Centro di Ricerca Nazionale sulla Mobilità Sostenibile".
Ad entrare nel dettaglio su quelli che sono i punti di forza e i punti di debolezza dell'ateneo è stato il prorettore alla didattica Giovanni Betta che ha ricordato come l'ateneo deve ancora fare i conti con il maxi debito. Altri punti di debolezza riguardano il numero elevato di abbandoni, la carenza di spazi per lo studio e il limitato interesse per la mobilità internazionale.
Tanti sono però i punti di forza. L’elevata presenza della componente studentesca internazionale; l’essere comunità accademica inclusiva, così come evidenziato anche in passato dall’Anvur; l'ampio ventaglio dell’offerta e l'esperienza positiva nelle attività didattiche integrative rappresentano la forza dell'ateneo di Cassino che guarda dunque al futuro con ottimismo.
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