Servizio Civile, le esperienze dei ragazzi e il saluto affidato alle lettere

Servizio Civile, le esperienze dei ragazzi e il saluto affidato alle lettere

RUBRICHE - Per i volontari il Palazzo della Cultura di Cassino è un luogo dove imparare il senso dell'educazione al bene comune. Una bella opportunità di immergersi nel mondo del terzo settore e comprendere l'importanza di impegnarsi per la comunità e per i più fragili

di Angelo Franchitto

Termina l'anno di Servizio Civile per i sei giovani volontari con l'associazione A.Ge. Cassino "M° Pio Di Meo". Per l'occasione ho incontrato i volontari presso il Palazzo della Cultura. Questo che è un bene confiscato, dove le associazioni promuovono inclusione e coesione sociale, e lavoro in rete, per i giovani volontari del Servizio civile, è un luogo dove imparare il senso dell'educazione al bene comune. Una bella opportunità di immergersi nel mondo del terzo settore e comprendere l'importanza di impegnarsi per la comunità e per i più fragili.

Nello specifico, il presidente Antonio Felice Fargnoli, che è anche colui che ha scritto il progetto, ha orientato le attività soprattutto nel supporto di bambini e ragazzi, e delle famiglie, seguendo quella che è la mission dell'associazione. In occasione del mio incontro con i giovani che terminavano il loro anno di servizio ho chiesto di scrivere una lettera al proprio "Io" di un anno fa, prima di iniziare questa esperienza e spiegare cosa potrebbero aspettarsi.

Si tratta di un viaggio introspettivo che ha permesso a Lorenzo Di Mambro, Roberta Masella, Ilaria Testa, Rita Capuozzo, Simona De Paolis e Lorena Gommone, di tirare fuori quelle emozioni e i ricordi di questo anno. Dalle lettere emerge in maniera chiara come il momento della scelta sia stato un salto nell’ignoto.

Questo perché, le esperienze vissute sono tante, e spesso inaspettate. Inoltre, ogni volontario, al termine della lettera, in qualche modo prova a dare coraggio a quella ragazza e a quel ragazzo che ha tante domande e poche certezze. Sicuramente, queste lettere indicano come l’esperienza, in qualche modo fa crescere. Ugualmente, aver affrontato un percorso da coraggio.

Ma l’associazione è stata anche maestra, grazie a Corinne Nardone, Vicepresidente dell’associazione e Operatore Locale di Progetto (OLP), con la quale sono stati organizzati e gestiti diversi laboratori per bambini ed adolescenti all’interno della biblioteca e la collaborazione con le scuole ed i genitori attraverso progetti, incontri formativi e laboratori ha permesso ai ragazzi di fare esperienza anche in questi contesti. Ugualmente, anche la volontaria Annalucia Longo, che lo scorso anno era in Servizio Civile, è restata in associazione seguendo e coordinando le attività e gli orari di servizio di questi ragazzi. Insomma, il Servizio Civile finisce, ma le persone cambiano, perché questo è un anno che cambia la vita.





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