Stellantis, ancora tagli: sessanta licenziamenti nell'indotto

Stellantis, ancora tagli: sessanta licenziamenti nell'indotto
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 20-05-2023 00:00

ECONOMIA - La società Atlas che si occupa delle pulizie all'interno dello stabilimento di Piedimonte San Germano ha avviato la procedura per circa il 50% del personale

Avviata la procedura di licenziamento per 60 lavoratori impiegati nella società Atlas, la ditta che si occupa di pulizie all’interno dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano. La comunicazione è giunta nella giornata di ieri: nella sostanza dei fatti l’azienda intende ridurre di circa il 50% il personale ad oggi impiegato: sono infatti 131 i lavoratori della Atlas che si occupano delle pulizie in Fca Cassino Plant.

Perché questi tagli? Non è certo un fulmine a ciel sereno. Alcuni mesi fa già nella società che si occupa di sorveglianza si sono registrati alcuni esuberi, altre emorragie hanno riguardato le piccole aziende dell’indotto. Il Ceo Tavares, del resto, era stato chiaro nella sua prima visita a Cassino nel gennaio del 2022: la produzione ha costi elevati, bisogna necessariamente ottimizzare le spese. Da quel momento hanno preso il via una serie di azioni volte all’internalizzazione dei servizi, soprattutto per quel che riguarda la mensa e la sorveglianza, adesso si aggiunge anche il capitolo della pulizia. 

In realtà ormai già da quasi un anno è stato messo in pratica l'impertivo di Tavares volto alla riduzione dei costi: l’ultima azienda dell'indotto di Cassino a cessare l'attività è stata quella che lavorava per la Sevel di Atessa: occupava 38 operai e si occupava della copertura interna del furgone prodotto nel sito abruzzese. La cosiddetta schiumatura, come viene definita in gergo.

Tale attività è stata internalizzata nella fabbrica centrale, in Abruzzo. Cessata attività anche per le aziende dell'indotto che si occupavano del cosiddetto sequenziamento di Giulia e Stelvio, le vetture a marchio Alfa prodotte a Cassino. Contavano circa 30 dipendenti ognuna. Adesso Stellantis ha internalizzato il servizio in fabbrica: sono quindi ormai centinaia i posti di lavoro andati persi per razionalizzare le spese e diminuire i costi di produzione.

Adesso tocca al settore delle pulizie: giovedì pomeriggio la società Atlas ha avviato la procedura di licenziamento collettivo, che scadrà entro 45 giorni. “Ciò che desta maggiori preoccupazioni - dice una nota il sindacato di base FlmUCub -  è la disinvoltura con la quale vengono annunciati i licenziamenti di massa e il silenzio che segue la notifica di procedura dei licenziamenti”.

Il sindacato ieri ha quindi  incontrato i vertici del personale della società e ha manifestato la netta contrarietà a questa decisione unilaterale, comunicata al Ministero del Lavoro senza alcun preavviso. Da parte del sindacato è stato esplicitamente chiesto di ricercare tutte le possibili soluzioni per evitare questa “strage”, al fine di tutelare tutte le posizioni lavorative, e l’azienda ha garantito di voler ascoltare le Organizzazioni Sindacali per “limitare i danni”. 

Del caso si è parlato anche nell'assemblea indetta dalla Fiom Cgil nei giorni scorsi dove è stato sottolineato che "è non solo necessario ma sempre più urgente, aprire una vertenza territoriale per la gestione di tutte le crisi aziendali, perché i rapporti di forza dei lavoratori sono molto più efficaci se affrontati globalmente". Lunedì 22 Maggio il sindacato incontrerà i lavoratori dell'azienda Atlas per illustrare i termini dell’incontro sindacale di giovedì e valutare le possibili azioni sindacali da porre in essere.

L’obiettivo è quello di “non lasciare nessuno per strada” e, anzi, coinvolgere la società committente, nella fattispecie Stellantis, per un accordo di espansione che preveda per ogni tre lavoratori Stellantis di Cassino, che accettano gli incentivi all’esodo, sia assunto un lavoratore dell’indotto.





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