Ecco la terza edizione del San Valentino della Cultura

Ecco la terza edizione del San Valentino della Cultura
di autore Redazione - Pubblicato: 16-03-2023 00:00

EVENTI - Si è parlato di giornalismo ambientale con il prof. Marco Fratoddi docente di scrittura del giornalismo presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale

Martedì il 14 febbraio, presso la Sala degli Abati si è tenuta la terza edizione del San Valentino della Cultura, e si è parlato di giornalismo ambientale con il prof. Marco Fratoddi docente di scrittura del giornalismo presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale.

Riprende così, con un tema ambientale, dopo due anni di fermo, la manifestazione culturale che commemora la figura del preside Antonio Di Zazzo nel giorno del suo compleanno. In questa occasione, dal 2019, la Fondazione San Benedetto e la famiglia Di Zazzo organizzano ogni anno una lectio magistralis per i ragazzi delle scuole superiori. La sala gremita di ragazzi attenti e silenziosi ha confermato il valore che ha la trasmissione della cultura effettuata in presenza, con il contatto diretto, guardandosi negli occhi e ascoltando i relatori che hanno voluto porgere un saluto al preside scomparso nel 2018.

Dom Luigi Di Bussolo,  della Fondazione San Benedetto ha sottolineato il valore della “pratica della testimonianza” quale volano per una conoscenza profonda di sè e del territorio in cui si vive, ed ha ringraziato la famiglia del preside per aver voluto intraprendere questo percorso culturale. Un accorato ricordo del sindaco Salera, ha portato i presenti ai giorni dell’ esame di stato nella sua scuola media, la Diamare, in cui un attento preside Di Zazzo ha  voluto elogiare, fortificare e sostenere lui insieme ad altri due alunni, come eccellenze meritevoli del voto più alto, incoraggiandoli a volare alto, e a non fermarsi di fronte agli ostacoli, e a sentirsi sempre sicuri di sé.

La dirigente Scolastica, Licia Pietroluongo ha ricordato dal canto suo, come un preside paterno e gentile, possa instradare ed entusiasmare i giovani docenti verso una professione delicata e molto importante per le generazioni di giovani ragazzi.

La lectio magistralis del professor Fratoddi ha, da subito, un impatto dinamico e interessante. Descrive in poche ma decisive parole quali sono le caratteristiche di questo settore del giornalismo, quello cioè che si occupa di ambiente e sostenibilità.

Sono tanti i riferimenti che il docente porta in evidenza, a partire dal carattere generalmente intermittente dell’informazione ambientale, che spesso si concentra a ridosso di eventi drammatici o catastrofici. Sottolinea gli aspetti storici del giornalismo ambientale dando rilievo alle grandi questioni storiche e alle grandi figure di scienziati che hanno posto le basi di questo genere di giornalismo.

Un esempio per tutti: Rachel Carson. Fu grande divulgatrice negli anni 60, con i suoi scritti ha sensibilizzato la popolazione americana contro i danni che l’uomo era in grado di portare sulla Terra, partendo dall’uso indiscriminato dei DDT. Nasce di fatto con lei la sensibilizzazione ai temi ambientali.

Infine il professore indica la strada per intraprendere il cammino del giornalismo ambientale. Quali modalità? Quale approccio utilizzare? Catastrofico e di cronaca o divulgativo e di innovazione? Di sicuro la divulgazione è strettamente connessa ad una grande passione e richiede una profonda conoscenza dei temi affrontati. Ogni ambito del giornalismo, porta con sé caratteristiche differenti, e per incoraggiare  e spronare i ragazzi presenti nella sala ha presentato loro un sito legato al dipartimento di Lettere e filosofia e all’università di Cassino.

Si tratta di un sito web molto attivo: “ Cassino Green, uno sguardo sull’ambiente dal Lazio Meridionale”, di cui lui stesso è Direttore Responsabile. E’ un importante strumento di confronto, di informazione e divulgazione sulle tematiche ambientali e giovanili nel nostro territorio, legato al Dipartimento in cui il professore insegna. E’ questo il modo più bello per regalare una grande opportunità a tutti i ragazzi che vogliano intraprendere il mestiere del giornalista. Dare loro l’opportunità di essere guidati, pubblicati, in giovane età e capire sin da subito che la figura del giornalista ambientale è una risorsa per la collettività. La divulgazione di temi ambientali deve  farci  sentire il ticchettio dell’orologio che segna il tempo,  ticchettìo che, come il professor Fratoddi ci ha spiegato, ci indica che il tempo ci sta inesorabilmente portando verso la catastrofe ambientale. Noi, come Capitan Uncino,  dobbiamo essere lesti a coglierne il suono, per cercare di salvare il nostro pianeta, e attivare in tempo il serio cambiamento che la Terra merita.





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