Liquami, muffa e infiltrazioni: il "quartiere duemila" è all'anno zero

Liquami, muffa e infiltrazioni: il "quartiere duemila" è all'anno zero
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 14-03-2023 00:00

VIAGGIO NELLE PERIFERIE - Nelle case popolari di Sant'Elia Fiumerapido bisogna fare attenzione ad uscire di casa: le fogne hanno sporcato un po' ovunque. Residenti esasperati: "Di noi i politici si ricordano solo in campagna elettorale al momento di chiedere i voti, alla prima richiesta di aiuto neanche un messaggio" [GUARDA IL VIDEO]

Alcuni dei residenti del "Quartiere Duemila" di Sant'Elia Fiumerapido

Liquami dinanzi al portone di casa, infiltrazioni d’acqua, mura pericolanti, muffa nelle abitazioni, area per i bimbi con giochi datati ed erba altissima. E’ questa la situazione in cui vivono circa duecento famiglie del quartiere popolare di Sant’Elia Fiumerapido. Il degrado è evidente quando si imbocca via Vittorio Bachelet e ci si trova dinanzi al quartiere residenziale dove si trovano gli alloggi Ater. Una zona da tutti meglio conosciuta come quella delle “case Fiat”. Mezzo secolo fa, quando lo stabilimento di Piedimonte San Germano ha acceso i motori, la Fiat ha infatti messo a disposizione le case agli operai in alcuni comuni del comprensorio, tra questi quello di Sant’Elia Fiumerapido.

Con il passare degli anni la zona si è evoluta, sono stati costruiti altri alloggi popolari: l’intero complesso prende il nome di ‘Quartiere duemila’. A vederlo oggi, nel 2023, quel nome suona come una beffa: “Sarebbe stato meglio chiamarlo “Quartiere 1.900”, perché qui di moderno c’è nulla” si sfogano alcuni residenti. Altri gli fanno eco: “Quartiere duemila sì, ma Avanti Cristo”. Perché tanta rabbia mista a rassegnazione? 

Basta un rapido giro tra le palazzine del comprensorio per rendersi conto dei disagi: l’ultimo in ordine di tempo risale allo scorso weekend quando all'esterno di uno dei portoni erano fuoriusciti talmente tanti liquami che era quasi impossibile camminare. Inutile ogni tentativo di aiuto: le istituzioni risultano essere 'latitanti'. Non interviene l’Ater, resta a guardare l’amministrazione comunale. Ma i residenti non puntano il dito solo contro l’attuale governo cittadino, sono anni che sono costretti a fare i conti con questo tipo di disagi. “Ogni anno, puntualmente vengono qui in campagna elettorale a chiedere i voti, promettendo di fare qualcosa per la nostra zona. Poi una volta ottenuti i voti scappano e alla minima richiesta di aiuto neanche rispondono” si sfogano i condomini.

Ad illustrare nel dettaglio le problematiche sono alcuni residenti che nella giornata di ieri hanno dovuto provvedere a spese loro a chiamare l'autospurgo per ripulire la zona dai liquami e renderla anzitutto igienica, prim’ancora che vivibile. L’amarezza è stampata sui loro volti: “Sono anni che questo problema fognario non viene mai risolto, e non è il solo problema. Dobbiamo fare i conti anche con infiltrazioni di acqua. Siamo abbandonati da tutti: nei giorni scorsi non potevamo entrare ed uscire di casa per i liquami dinanzi al portone. Abbiamo chiamato i vigili urbani e i nostri amministratori comunali ma nulla è cambiato. Il problema in questo caso riguarda in modo particolare 40 famiglie ma tutte le 200 famiglie che vivono in questo quartiere sono abbandonate da tutte le istituzioni a tutti i livelli: da quello comunale a quello regionale. Vengono in campagna elettorale e poi scappano”.

Altri residenti puntano i riflettori su altre criticità: “Abbiamo difficoltà in tutto, non solo per i liquami, poco distante è pieno di fanghi”. Due signore residenti nelle palazzine Ater, provano a smorzare la rabbia con l’ironia: “Abbiamo le piscine termali, con i fanghi siamo attrezzate benissimo”. Ma da scherzare c’è ben poco, perché l’abbandono è totale. “L’amministratore condominiale ha avvisato l’Ater più volte ma non si è mai visto nessuno. Adesso ci è stato detto che dobbiamo chiamare noi una ditta e farci fare un preventivo. Se è un lavoro straordinario paga l’Ater, altrimenti lo dobbiamo fare noi. Dopo quasi 50 anni si tratta certamente di un lavoro straordinario visto che ci allaghiamo più volte, noi non possiamo affrontare queste spese ingenti trattandosi di un malfunzionamento. Noi non possiamo vivere in queste condizioni” E poi, ancora, ecco che compare una zona transennata. Perché? “Qui da mezzo secolo non c’è mai manutenzione, si stacca l’intonaco, un mese fa abbiamo dovuto chiamare i vigili del fuoco” ci spiegano. La rassegnazione è totale: “Se fa un terremoto forte, qui scende tutto giù. È sicuro!”

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https://www.youtube.com/watch?v=z6rHZOPHaqU





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