I cento volti della violenza sulle donne. Le parole per raccontare le immagini

I cento volti della violenza sulle donne. Le parole per raccontare le immagini

CULTURA - Dialogo con Cinzia Rizza dopo l'evento "XI comandamento: non tacere"

No alla violenza sulle donne, queste le parole che nella settimana dedicata alla sensibilizzazione sul tema della violenza dal 21 al 27 novembre risuonano grazie ai tanti eventi organizzati in tutta la provincia. Quali sono le donne vittime di violenza? Quanti tipi di violenza di genere esistono? Come si sente una ragazza violentata? Quali sono i traumi da violenza? Come reagire ad una violenza psicologica? Quali le conseguenze della violenza psicologica? E la violenza psicologica sul lavoro? Queste le domande a cui eventi e manifestazioni, in questa settimana, rispondono sulla violenza contro le donne e femminicidio in Italia portando all’attenzione del pubblico numeri sempre allarmanti. Colpisce molte donne, è silenziosa, invisibile e come quella fisica lascia il segno.

Ma è fondamentale riconoscerla e trovare il modo per contrastarla. Abbiamo visto quali sono le origini della giornata contro la violenza delle donne e del femminicidio e come i dati ISTAT confermano che nella maggior parte dei casi le vittime sono uccise da chi dice di amarle. Ma un’altra violenza altrettanto importante e meno visibile è messa in campo da persone che hanno un ruolo importante nella vita della vittima. Quasi sempre negata, è vissuta nelle relazioni tossiche. È vissuta soprattutto da persone che hanno un’idea distorta dell’amore. Svalutazione continua, tattica del silenzio, atteggiamenti passivo-aggressivi, forte gelosia, discredito delle persone vicine al partner, minacce e ricatti, manipolazione e abuso emotivo, questi i meccanismi principali utilizzati contro l’amata vittima.

Molti in Italia sono i punti di ascolto ed accoglienza per le donne vittime di maltrattamenti. Un servizio nato proprio per dare supporto alle donne in difficoltà sono i centri antiviolenza presenti nel territorio. Attraverso ascolto ed accoglienza, consulenze ed assistenza legale, consulenza psicologica, interventi di elaborazione di traumi, sostegno alla genitorialità e supporto antistalking ed ospitalità, sono solo alcune delle forme di protezione messe in atto per le donne in difficoltà. Per le donne che distanti dalla famiglia di origine si trovano a dover affrontare in solitudine i partner pericolosi o i momenti di violenza.

Accompagnare con delle didascalie adatte le foto del libro Cento Donne non è stato facile – ci dice Cinzia Rizza -, trovare parole adatte a lasciare all’immagine la persistenza nella memoria visiva e far arrivare il messaggio a quante più persone possibili. Con Cento Donne abbiamo voluto toccare, in queste tre stagioni, il tema del "silenzio", il nostro motto è: XI COMANDAMENTO-NON TACERE. La violenza sulle donne grazie al muro di omertà che si genera intorno risulta in molti casi invisibile, il silenzio è la benzina che la alimenta. Associazioni, istituzioni, enti devono continuare ad avere una finestra di dialogo di semplice accesso per evolvere tutto quello che di buono è stato costruito fino ad adesso.

A livello territoriale grazie all'apporto della Consigliera Regionale Sara Battisti, tra l'altro Madrina di molte iniziative realizzate in questa settimana, noi donne, le associazioni, sappiamo di avere un punto di riferimento importante dove il rapporto ascolto-azione che si è consolidato negli anni. A Barbara Di Rollo va riconosciuta la prontezza nell’agire per unire le donne coinvolte nel progetto: una sinergia che cresce anno dopo anno a beneficio di un intero territorio. Ad Ammuri Liberi il mio ennesimo ringraziamento per l’impatto sociale di ogni singolo evento.

Fra. Cor.





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