RUBRICHE - Oggi Francesca Messina ospita la poesia di Franco Tedesco di Cassino
Mi chiamo Amin
Sono nato in una vita sperduta,
dove anche il panorama non aveva veduta.
Amavo gli altri e meno me stesso,
in un ambiente fatto di solo gesso.
Il colore bianco che a volte mi faceva paura,
era in me come se fossi un’anima pura.
Mi chiamo Amin,
e sono diversamente etero,
il colore della vita non era più il bianco ma il nero.
Ho iniziato a masticare bolle d’aria,
mandando il mio stomaco in avaria.
Sono passato per l’inferno,
non avendo avuto un amore paterno.
Ho volato nei cieli raggiungendo confini,
trovando amici con diverse culture è sono stati vicini.
Mi chiamo Amin,
e sono un uomo “diverso”,
dove ogni offesa diventava un amore perso.
Come un sorriso e una carezza fatta dal cielo,
non marchia il mio essere parallelo.
Ho trovato in Daaks il mio cane Carlino,
l’unico che mi capisce e mi resti vicino.
Sorrido, ma il mio cuore rimane di sapore amaro,
ingoiandone una parte ogni volta ritorno sul mio piccolo faro.
La luce dispersa illumina un lungo viaggio,
salvandomi sempre da un “mero” abbordaggio.
Si appannano gli occhi nella luce oscura,
e solo allora mi accorgo di essere un’anima pura.
Mi chiamo Amin,
e sono un uomo diversamente etero
con un cuore forse diverso ma vero.
Franco Tedesco (Cassino)
Articolo precedente
All'Istituto Comprensivo di S.Elia Fiumerapido il World Habitat DayArticolo successivo
Cassino, i volontari di "Quis Contra Nos” bonificano il parcheggio dello stadio