Stellantis, i sindacati chiedono 153 euro di aumento in busta paga a partire dal 2023

Stellantis, i sindacati chiedono 153 euro di aumento in busta paga a partire dal 2023
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 21-10-2022 00:00

ECONOMIA - Assemblea dei sindacati nello stabilimento di Cassino per illustrare la piattaforma: c'è l'ok da parte di tutte le fabbriche. la dirigenza di Fca ha convocato le sigle il 26 ottobre: parte il negoziato. La produzione del sito pedemontano è ancora inferiore rispetto al periodo pre Covid ma migliora in confronto al 2020 e 2021

Foto: una recente assemblea della Fiom

Meglio del 2020 e del 2021, ma non ancora ai livelli pre-Covid: sia per quel che riguarda la produzione che gli ammortizzatori sociali. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, c’è da festeggiare per Fca Cassino Plant: rispetto agli ultimi due anni, il report della produzione del terzo trimestre dell’anno stilato dalla Fim-Cisl vede infatti un incremento di produzione: +25,1% rispetto al 2021; +9,2% rispetto al 2020. Un dato balza subito all’occhio. Dal 1° gennaio al 31 dicembre scorso la fabbrica di Piedimonte San Germano che ha appena festeggiato il suo 50° anniversario aveva sfornato 43.753 vetture; quest’anno, al 30 settembre, sono già 40.730 quindi appare evidente che il consuntivo annuo segnerà un altro segno “più”, probabilmente anche rispetto al 2020 quando al 31 dicembre le auto prodotte risultavano essere 53.422. Ma gli ultimi due anni sono però stati caratterizzati dall’emergenza Covid, con il lockdown che ha tenuto fermo per alcune settimane anche lo stabilimento di Cassino. 

Un paragone più veritiero andrebbe dunque fatto con i dati del 2019: rispetto al pre Covid, Cassino è ancora indietro: confrontando i dati con quelli del 30 settembre 2019 si evince un calo dell’1,8% tant’è che l’ultimo anno prima della pandemia si chiuse con quasi 60.000 vetture prodotte: un dato che difficilmente potrà essere uguagliato nel 2022. La domanda del mercato è ancora bassa e c’è anche la crisi dei semiconduttori a pesare: secondo quanto calcolato dalla Fim-Cisl ha mandato persi 235 giornate lavorative negli stabilimenti italiani. Cassino è sul podio con Pomigliano e Melfi: ha perso 46 turni nel primo semestre, si sale a 54 nei primi nove mesi: ovvero 6 giorni di blocco totale ogni mese. Resta in vigore la solidarietà e si lavora a rotazione: la Fiom-Cgil ha calcolato che gli operai vanno a guadagnare in questo periodo non più di 900 euro al mese.

Lo scetticismo regna sovrano, ma si prova a guardare con ottimismo al futuro. Nella giornata di ieri Uilm, Fismic,  Fim-Cisl, Uglm e Aqcfr hanno indetto un'assemblea per discutere la piattaforma del rinnovo del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro di Stellantis. Da Cassino è arrivato l’ok a maggioranza, si attende l’esito degli altri stabilimenti: poi partirà il negoziato ed entro fine anno dovrà essere ratificato. I sindacati hanno chiesto un incremento della paga base per ciascun livello di inquadramento nel 2023 dell’8,4%, nel 2024 del 4,5%, nel 2025 del 2,5%. Nella sostanza dei fatti, se ci sarà l’ok definitivo, gli operai a partire dal prossimo anno avranno un aumento medio di 153 euro. Fra le altre richieste che hanno un rilievo economico, c’è anche quella di aggiornare e migliorare il premio annuale.

“Si tratta di un rinnovo di contratto particolarmente significativo - hanno spiegato i sindacati in assemblea -  perché avviene in una fase  contrassegnata dal cambiamento indotto dall’elettrificazione e dalla transizione ecologica, con  un'inflazione molto alta e da una economia profondamente segnata dalla guerra e dalle continue  tensioni sul costo dell'energia e delle materie prime, ed inoltre è il primo rinnovo contrattuale che  affrontiamo con il nuovo gruppo dirigente Stellantis”.





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