Villa Santa Lucia ricorda la studentessa istriana morta in una foiba

Villa Santa Lucia ricorda la studentessa istriana morta in una foiba

TERRITORIO - Una rosa per Norma Cossetto. Ad organizzare l'evento il Dirigente Provinciale di Fratelli d’Italia Cav. Maurizio Tivinio

"Una scelta d'amore", lo slogan scelto per ricordare la studentessa uccisa nel 1943

Nella serata di ieri, mercoledì 5 ottobre, è stato ricordato a Villa Santa Lucia località Piumarola il sacrificio di Norma Cossetto, la giovane studentessa istriana stuprata e gettata ancora viva in una foiba dai partigiani di Tito nel 1943L'evento si è svolto presso il monumento ai Caduti per la Patria.  Quest'anno l'iniziativa, promossa dal Comitato 10 Febbraio e denominata "Una rosa per Norma", è giunta alla sua quarta edizione ed ha visto la partecipazione di oltre 200 città italiane e straniere.

Ad organizzare l'evento il Dirigente Provinciale di Fratelli d’Italia Cav. Maurizio Tivinio, volto noto sul territorio e che già in passato ha avviato una serie di iniziative tutte volte a far luce su quella che rimane una pagina di storia ancora oggi poco ricordata. All'evento hanno partecipato diversi cittadini nonché rappresentanti di gruppi ed associazioni del territorio, i quali, attraverso la deposizione di una semplice ma alquanto simbolica rosa in ricordo di Norma Cossetto, hanno rinnovato la loro promessa di non tradirne la memoria. Una manifestazione dunque sobria e silenziosa.

A conclusione della manifestazione il Cav Tivinio dichiara "spero come promesso dal Sindaco quest’anno anche villa Santa Lucia avrà uno spazio dedicato ai Martiri delle foibe -  Il Giorno del Ricordo è stato istituito nel 2004, ma purtroppo ancora troppi comuni non hanno un luogo che possa rappresentare la tragedia degli italiani d'Istria, Fiume e Dalmazia."

"Mi auguro, quindi, che tutta l'amministrazione comunale di Villa Santa Lucia, nessuno escluso, si impegni a far dedicare al più presto un giardino, una via o una targa a Norma Cossetto e alla tragedia delle foibe e dell'esodo Giuliano - Dalmata." Ha concluso il Cav. Tivinio.





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