Reno De Medici, futuro a rischio per 304 famiglie

Reno De Medici, futuro a rischio per 304 famiglie
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 20-09-2022 00:00

CRONACA - Ieri il sit-in degli operai, domani l'incontro con Barillaro. Ciacciarelli e Quadrini in pressing su Zingaretti. La sferza di Legnante della Fim-Cisl: "Non siamo meravigliati di non avere i politici al nostro fianco e leggere solo i loro comunicati, sono anni che combattiamo da soli con i lavoratori". E arriva un'altra tegola: a causa del caro gas Assocarta ferma tutte le cartiere una settimana al mese. Una tempesta perfetta

Doveva essere il giorno del rientro dopo un lungo stop di un mese. Quello di ieri è stato invece il giorno della mobilitazione per gli operai della cartiera Reno De Medici di Villa Santa Lucia. Prima un’assemblea dinanzi ai cancelli della fabbrica, poi il sit-in nel piazzale della sede del Consorzio industriale del Lazio (ex Cosilam) e si andrà avanti ad oltranza fino a quando non ci saranno risposte certe.

La Reno De Medici è ferma dallo scorso  22 agosto: i lavori di manutenzione del depuratore di Villa Santa Lucia sono infatti durati più del previsto a causa del cattivo stato dell’impianto. Il depuratore, lo ricordiamo, è stato sequestrato nell’ambito dell’inchiesta “Acque Nere” portata avanti dal nucleo investigativo dei carabinieri Forestali di Frosinone e coordinate dal magistrato Emanuele De Franco della Procura di Cassino. La società che lo gestiva per conto del Consorzio industriale del Lazio, la AeA è stata affidata ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, il commercialista Massimo Barillaro che, nel corso del sit-in di ieri, ha fatto sapere alle sigle sindacali di essere disposto ad un incontro con le parti fissato per la giornata di domani, mercoledì 21 settembre, alle ore 14.

Perché questo incontro? Perché la produzione non è ripresa regolarmente? Perché se da un lato è vero che il commissario ha dato il via libera dall’altro è stato comunicato all’azienda che non potrà applicare quelle deroghe che consentirebbero all’azienda di fare gli investimenti sugli impianti per far sì che poi si possano rispettare le tabelle previste. “Questo - dice il segretario della Fistel Cisl Pasquale Legnante - significa che al primo imprevisto potrebbero dunque scattare nuovamente i sigilli come successo lo scorso 22 agosto”.

In prima linea, insieme alla Fistel Cisl, anche  la Slc-Cgil e la Uilcom-Uil. I sindacati sono molto preoccupati. C’è il pericolo concreto che l’azienda possa interrompere definitivamente la produzione: questo significherebbe la perdita di 304 posti di lavoro. Sono infatti oltre 170 gli impiegati della cartiera e quasi 130 quelli indiretti, ovvero l’indotto della Reno De Medici.

Da ormai un mese i lavoratori stanno perdendo quasi il 50% dello stipendio:”La cassa integrazione è pari all’80% della paga base, ma essendo questa un’azienda anche con turni notturni significa che gli operai non hanno più indennità e turni, e lo stipendio di fatto si dimezza, ad oggi è ben al di sotto dei mille euro al mese” mette in evidenza Pasquale Legnante. Il segretario regionale della Fistel Cisl spiega che l’azienda si trova dinanzi ad una tempesta perfetta, “l’associazione Assocarta - dice - ha infatti stabilito una settimana obbligatoria di cassa integrazione per tutti gli operai delle cartiere per far fronte al caro gas, alla Reno De Medici abbiamo un problema nel problema”.

Gli fa eco Rea della Uilcom che dice: “Noi chiederemo di dare la possibilità all’azienda di fare gli investimenti ma se non verrà data possibilità alla Reno De Medici di intervenire nei tempi dovuti, il rischio della tenuta dello stabilimento c’è”. Dalla Slc-Cgil si è levata la voce della segretaria Patrizia Fieri, che ha spiegato: “A noi sta molto a cuore la questione ambientale, è ovviamente anche ai lavoratori visto che molti sono del territorio e subiscono le conseguenze del malfunzionamento del depuratore. Serve un cronoprogramma per fare investimenti strutturali altrimenti non risolveremo mai il problema in maniera definitiva”.

Mentre è in corso il sit-in, si leva anche la voce di alcuni politici del territorio: “Non siamo delusi di non averli oggi al nostro fianco, non ci sono mai stati in questi anni se non con i comunicati stampa” taglia corto Legnante e intanto proprio in una nota stampa il consigliere regionale della Lega Pasquale Ciacciarelli annuncia di aver scritto al presidente Zingaretti perché e a rischio l’occupazione mentre Gianluca Quadrini, Presidente del Gruppo Provinciale di Frosinone della Lega e Delegato alle Attività Produttive Anci Lazio spiega che la vertenza della Reno “preoccupa tutti ed è stata sottovalutata”.





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